The Helm of Sorrow, l’Ep di Emma Ruth con i Thou
Un album sotto tutti i punti di vista inaspettato. In primis, perchè solo tre mesi fa Emma Ruth Rundle e Thou hanno pubblicato l’album May Our Chambers Be Full (03 ottobre 2020, Sacred Bones).
L’Ep di cui oggi parliamo The Helm Of Sorrow sembra apparentemente (dato anche il concept grafico di rimando) una continuazione progettuale del primo.
Ed invece, mai di più diverso. The Helm of Sorrow è pregno, vivido, tutt’altro che una mera appendice del lavoro precedente.
Lo sludge/doom-metal al suo interno è arzigogolato è ben alternato con rivoli piuttosto ghotic. La prima traccia, Orphan Limbs, apre con suadenza l’album, almeno per i primi tre minuti e mezzo, nella coda del minutaggio,invece, avviene il ‘temuto’ (aka sperato) exploit: basso super catchy e in sovraelevato, scream d’impatto, riff in clean con echoes inaspettati. Eccoli, sono proprio loro! E in che maniera.
A Crone Dance viene affidato il compito di innalzare notevolmente l’asticella ‘metal’, uno sfogo scream combinato alle linearità vocali di Emma Ruth. Nell’intermezzo esclusivamente strumentale mi rendo conto di essere dinanzi ad una monolite composizione stoner, con tanto di dissonanze di chitarre e arpeggi distorti in repeat circolari.
Recurrence, una delle tracce più peculiari della scarna tracklist, corrobora le idee iniziali: siamo dinanzi ad un superamento vero e proprio dell’album lasciatoci alle spalle poco or sono. Una sublimazione catartica senza scampo.
Chiusura cameo con una brillante Holliwood, cover dei Cranberries, riadattata in maniera magistrale al genere delle menti Ruth+Thou (band). Apprezzabile il tentativo (riuscito) di riporto delle sonorità della traccia e finanche dell’accento (non scimmiottato, ma fedelmente ripreso) della compianta Dolores O’Riordan.
Non vorrei esagerare con le blasfemie (in campo metal concesse) ma probabilmente apprezzo questa ‘cover’ più dell’originale, sarà per via del ritornello rissoso e dai chorus quantomeno distanti dalle sonorità rock nineties? Chiaro che sì.
Classe 93, laureata in giurisprudenza, specializzata in criminologia. Praticante avvocato, scrivo di politica e di diritto su diverse testate. Sono campana ma mi sono trasferita a Padova.
Sono appassionata di musica, suono il piano ed in passato ho suonato malissimo una sgangherata Soundstation mancina.
I miei generi preferiti sono il rock alternative, lo stoner e la musica classica. Sono stata una metallara nell’adolescenza, divorando con disinvoltura i dischi degli Slayer.
Il mio compositore preferito è Prokofiev ma se la gioca con Shostakovich. Amo Elliot Smith ed ascolto con “diligenza da scolara” cose che non conosco. Normalmente sono una tipa che si appassiona con facilità.
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