Enrico Degani e Fabrizio Modonese Palumbo: otto fotografie scattate in sequenza
Dall’incontro di Enrico Degani e Fabrizio Modonese Palumbo dei Larsen prende forma Time Lapses, l’album collaborativo dei due chitarristi pubblicato tramite Auand Records l’11 dicembre 2020.
Time Lapses, registrato e mixato da Paul Beauchamp all’O.F.F. Studio a Torino e masterizzato da James Plotkin, è il frutto di una serie d’improvvisazioni poi editate per sottrazione in otto pezzi cinematografici d’atmosfera.
I due torinesi si destreggiano alle chitarre dai toni plumbei e vibranti (Blop Blop Blop) in modo da plasmare in maniera evidente una musica immaginifica, ricca di suggestioni, nella quale la struttura portante è opera del suono tremolante della sei corde con l’EBow che naviga in un mare di droni atmosferici. Il risultato sconfina in un desolante paesaggio notturno, un bagno di polvere di stelle (Stardust Bath) nel quale i due continuano la ricerca timbrica attraverso toni più aspri, tali da disegnare uno scenario estatico dal sapore esoterico. D’altronde si sa, Torino, città di provenienza dei due, è considerata una “città magica”. Nel viaggio misterioso della notte emergono momenti intimi e luminosi, ricchi di una grande forza narrativa dettata a volte da stranianti armonie (Postcard), altre da nervose distorsioni (Shall You Dance with Me) ispirate dall’essenza tetra e malinconica delle sei corde. E quando nel buio di una stanza si alzano le prime luci del mattino veniamo svegliati dalle note calde ed eterei di Once I was There. Allora possiamo solo chiederci se Time Lapses è stato un sogno o una sequenza di fotografie in grado di immortalare il tempo che si è fermato.
Time Lapses è un album dal forte impatto narrativo, un trionfo di immagini in cui dimorano gli animi sperimentali dei due musicisti. L’intento di Degani e Modonese Palumbo è quello di trovare nuove intersezioni possibili tra paesaggi immaginari e astrazione strumentale attraverso lo sviluppo di un suono metafisico nella piena libertà della forma espressiva.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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