Estel Luz: una vera queen dell’era moderna
God save Estel
Di regine ne è pieno il mondo, da quelle che vengono salvate da Dio, a quelle che combattono ogni giorno le battaglie femminili quotidiane, in ogni parte del mondo. Ne esistono anche nella musica, ovviamente, e una di queste è sicuramente Estel Luz che l’11 novembre 2019 ha presentato il suo disco, che si intitola, per l’appunto, Queens. Classe ’86, padre italiano madre colombiana, attualmente vive a Londra, Estel aggiunge al suo talento naturale, una grande personalità, che la rende versatile, interessante e particolarmente affascinante.
Dopo dieci anni di palchi tra band e progetti underground sulla scena elettronica e soul italiana, Estel Luz ha deciso di rischiare, muovendosi verso se stessa e del suo suono perfetto. Armata di loop station e microkorg, ha abbandonato i grandi palchi e si è concentrata sulla ricerca della suo suono autentico, cercando di spogliarsi di quella unica veste di cantante che aveva indossato fino a quel momento. Grazie a questa rinascita possiamo oggi ascoltare una versione amplificata di Estel Luz, che con Queens ha sganciato una bomba non indifferente.
Una breve intro chiamata Mujer apre il disco, che evocando tra fuoco, terra e aria, richiama immediatamente la sensibilità dell’artista. Subito dopo si snoda un beat, come il battito del cuore, lentamente, intensamente, si apre su di esso la voce di Estel, per un pezzo come By Heart che non usa mezze misure. Twin Flames, anche singolo del disco, è uno dei pezzi migliori, travolgente e appassionato, scuote testa, corpo e spirito. Holla e Muses sono pezzi molto elettronici, a tratti dub, molto forti e psichedelici al punto giusto. Queens chiude il sipario, dolcissima quanto penetrante, leggermente reggae, altro caposaldo dell’album da ascoltare in loop.
Queens mantiene alta l’attenzione, incuriosisce e stuzzica la mente, rivelando la grande capacità di Estel Luz di essere una vera regina.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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