Territori sconfinati a suon di post-rock per gli EUF
Dopo tre Ep autoprodotti e quindici anni di attività fra palchi, Salvatore Agostino Giammillari, Angelo e Cristian Sagliocco, Corrado Casoli e Federico Papagnigli, ossia gli EUF, rompono il silenzio con il loro primo full length, NBPR – Non Basta Più Rumore, uscito il 3 maggio per I Dischi del Minollo e distribuito da Audioglobe.
La band milanese ha carattere ed esperienza, le cinque strumentali ne sono la prova. Un suono crudo ed energico con un pizzico di noise per la traccia di apertura, I’m not WW, dalla sezione ritmica granitica. Russian Circles e Caspian sembrano essere le influenze della prima traccia tra rumore e paesaggi post-rock incontaminati.
Più dolce e delicata I kwon you want this che ci trascina nei territori di Mogwai ed Explosions in the Sky. Mentre si esplorano tenui territori i cinque milanesi cambiano marcia, mettono il piede sull’acceleratore e cambiano dinamiche per una suite tutta in salita.
Linee morbide di chitarra s’intrecciano con una solida parte ritmica per Burn you! Solw idiot, again. La terza traccia tira fuori tutto il lato chitarristico della band che lavora su più linee di chitarra sovrapposte per ottenere un suono compatto.
No escape for surrenders ha un taglio cinematografico dato dal campione vocale, una traccia dall’ampio respiro internazionale e dalle raffinate sonorità, volendoli paragonare a band internazionali potremmo scomodare ancora i Mogwai, o in Italia i Giardini di Mirò.
Si ha difficoltà a trovare in NBPR una strumentale che si discosti da una media matematica che sfiori il voto 7, tutte le tracce convincono pienamente.
Gli EUF sono una formazione interessante perché con Non Basta Più Rumore esplorano in lungo e in largo il post-rock in ogni sua forma, ma soprattutto lo fa in maniera personale senza scimmiottare nessuno.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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