Exumano: salvare l’uomo dal globalismo dominante
Avevamo conosciuto Marco Minervino, in arte Exumano, con l’ottimo Sequential Analog Memory Pt. 1, primo Ep con il quale il produttore pugliese si era messo in mostra grazie ad un sound fresco e maturo contaminato da sonorità dark, elettroniche e industrial.
A meno di un anno dalla prima uscita, Exumano dà alle stampe Sequential Analog Memory Pt. 2, un’odissea elettronica costituita da cinque tracce, che attraverso le sue sonorità viscerali ma dai risvolti epici, cerca di estrapolare l’uomo dal globalismo oggi dominante, atmosfera rimarcata nel primo Ep, per abbracciare la libertà più abissale.
Un’elettronica mutante in grado di mischiare impetuosi ritmi da club con psichedelici sovraccarichi sensoriali stimolando all’unisono mente e corpo dell’ascoltatore.
L’Ep si apre con l’aggressiva Global Obscurity che riprende le ritmiche meccaniche e ossessive del primo Ep riproposte in un concentrato di techno e industrial dal carattere cinematico. Un sound denso, molto fisico, nel quale i sintetizzatori vengono stratificati dando forma ad un tappeto oscuro e viscerale che si chiude con il suono di voci e sirene come una richiesta di aiuto in lontananza.
La successiva Dark Dawn combina stili diversi sprigionando un’energia muscolare che ci aspetteremmo in un album dei Modeselektor. Una bassline potente apre ad un beat vigoroso, quasi asfissiante, supportato da synth acidi e da una ritmica dominante.
L’Ep si conclude con Eterno Altrove: la traccia è scandita da una progressione armonica limbica e ossessiva volta a simboleggiare il coraggio come unica arma per squarciare la realtà e affrontare la vita, un attimo indicibile che si ripete eternamente e ciclicamente in tutta la sua grandezza e modestia.
Sequential Analog Memory Pt. 2 è un altro balzo in avanti per Exumano, una delle sorprese più piacevoli di questi ultimi anni. La musica del nostro non solo ha una potenza inaudita da scrostare la pittura dai muri, ma impone all’ascoltatore anche uno spunto di riflessione su quanto accaduto negli ultimi anni.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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