Il disco che non ti aspetti da F.S. Blumm & Nils Frahm
A pochi giorni dalla morte del pioniere del dub Lee “Scratch” Perry è uscito il quarto album collaborativo di Frank Schültge alias F.S. Blumm e Nils Frahm. 2×1=4 arriva a cinque anni di distanza da Tag Eins Tag Zwei, sette nuove tracce pubblicate il 3 settembre su LEITER, la nuova label di Nils Frahm e del suo manager Felix Grimm.
2×1=4 dà sfogo alla volontà di F.S. Blumm e Nils Frahmdi esplorare mondi sonori nuovi e inaspettati: mossi dalla passione comune per il dubi due musicisti tedeschi hanno realizzato un album che suona completamente diverso dai suoi predecessori.
Desert Mule si apre con il suono languido e dilatato della chitarra di Blumm, protagonista insieme ad una bassline densa e cupa ed un tappeto ambientale. Questi elementi convivono insieme piacevolmente grazie alla capacità del duo di innovare un genere come il dub con incursioni jazz e ambient.
Puddle Drop prende forma a partire da un frizzante tappeto ritmico.Un brano ipnotico basato sulla linea di basso, colonna portante del brano che viene impreziosito dagli interventi dei synth e dei fiati, sapientemente modulati fino a cambiarne totalmente i connotati.
Il dub giamaicano è fonte d’ispirazione per Buddy Hop con i suoi ritmi lenti e dilatati, a differenza delle precedenti tracce virate verso un dub elettronico tipico inglese. Un suono morbido e caldo diretto dalla chitarra di Blumm e dal rhodes di Frahm colorato dalle percussioni e dal basso, il tutto cucito insieme per ottenere una traccia liquida, densa di echi e di riverberi.
Con Neckrub si chiude 2×1=4, riallacciandosi direttamente alle sculture sonore del precedente discoTag Eins Tag Zwei. Un suono deciso con il basso e la batteria dritti e scuri a formare l’architettura del brano mentre Schültge decora la produzione con la sua chitarra orientaleggiante.
Sicuramente 2×1=4 sarebbe piaciuto a Lee “Scratch” Perry. F.S. Blumm e Nils Frahm con il loro talento riescono a portare un po’ di freschezza ad un genere di nicchia, provando con le loro diverse esperienze musicali a dare nuova linfa arricchendolo d’influenze diverse come l’ambient, il jazz e la new age.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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