L’universo musicale di Fabio Orsi racchiuso in due tracce
Una chitarra, una loop station e altri dispositivi elettronici, nient’altro è servito a Fabio Orsi per realizzare il suo nuovo lavoro: Il Vento Disperderà la Schiuma. Due tracce per un totale di quaranta minuti, pubblicate il primo marzo 2019 da Boring Machines, nate durante il suo ritorno da Berlino in Puglia.
Un suono catartico prende la forma di un drone mutevole come un vento leggero e freddo che ti spinge a riflettere su quello che eri. Un algido silenzio pervade le due tracce, il sapore di un addio aleggia tra le note, un arrivederci a quella che è stata per anni la terra di adozione del musicista pugliese. Tra echi e riverberi Orsi omaggia la sua Berlino, si rifugia così in un sound gelido e immaginifico che riecheggia fino alla fine de Il Vento Disperderà la Schiuma.
Side A è fluttuante, un lungo drone atmosferico che oscilla come un pendolo in frantumi, rumori bianchi prendono il posto di una chitarra, o del ricordo di essa perché Orsi con le sue manipolazioni ne cambia totalmente la forma.
Side B è la traccia gemella di Side A: il drone viene plasmato da Orsi, il suo lento divenire pian piano va svanendo fino a dissolversi alla fine dei venti minuti. In alcuni momenti i droni si stratificano generando un suono ruvido e compatto tale da oscurare la chitarra, cambiandone l’intensità e usando dei filtri al fine di renderla irriconoscibile.
Il Vento Disperderà la Schiuma è un lavoro che mette in luce il carattere di Fabio Orsi e che porta il musicista pugliese a spingersi verso nuove direzioni. Fotografo, musicista e fonografo, il tarantino si conferma uno dei punti di riferimento della scena musicale sperimentale nazionale ed internazionale grazie al suo sound astratto.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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