Dopo le ombre, arrivano le luci per Cammarata
Il palermitano Fabrizio Cammarata è al secondo disco. Lights, questo il titolo del suo nuovo lavoro, fa seguito Of Shadows uscito due anni fa. Fuori il 29 di Marzo u.s. per 800A Records/Kartel Music group, undici brani per oltre quaranta minuti complessivi di ascolto musicale, Lights appare una raccolta di canzoni ispirata e positiva che si muove attraverso quel filone stilistico cui appartengono gli autori di canzoni che intrecciano il folk di matrice anglosassone, il rock e il pop per approdare ad un genere le cui caratteristiche principali risiedono nella pacatezza e nella piacevolezza del sound, nella melodia, nelle atmosfere raccolte e nei contenuti spesso profondi e non di rado personalissimi come nel caso del disco che qui recensiamo.
Verrebbero in mente, così su due piedi, autori come Damien Rice e Ray La Montagne, ma certo i nomi che tengono alta la bandiera di questa tipologia musicale molto seguita sono tantissimi anche nel nostro paese. “Nel disco”, racconta Cammarata, “non c’è neanche un momento negativo. E’ un rifiuto dell’egotismo e una celebrazione dell’unione e della solidarietà”.
L’album del cantante e autore siciliano appare curatissimo sul piano sonoro (la supervisione artistica è di Dani Castelar, produttore di razza pura – ha collaborato in passato anche con Paolo Nutini e con i REM – che rivela di essersi innamorato della voce di Fabrizio a primo ascolto) e di buon livello quanto a qualità del songwriting .
Non originalissimo (difficile essere innovativi quando ci si inserisce in un settore musicale cosi affollato…), Lights, è tuttavia denso di suggestioni e di atmosfere piacevoli; i vari brani scorrono uno dopo l’altro: è facile ascoltare quest’album e canzoni come All Is Brighter, Rosary, Timbuktu, Run Run Run, ne siamo convinti, hanno i numeri per essere apprezzate dagli appassionati del genere.
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