L’esperienza sensoriale totalizzante di Fani Konstantinidou
Cresciuta in Grecia, ma residente da più di dieci anni in Olanda, Fani Konstantinidou è una performer, sound artist e compositrice sperimentale con diversi Ep alle spalle.
Bacterial Dance è la sua prima uscita per l’etichetta di Manchester Decaying Spheres: questo lavoro è composto da due tracce,ognuna di 20 minuti che immortalano due performance registrate nei Paesi Bassi.
Il primo pezzo che dà il titolo all’Ep è stato eseguito durante un live streaming nello spettacolo Ruido Vírico, organizzato dal canale multimediale Audiotalaia nel maggio 2021.
Nei primi minuti della traccia un suono di droni infrange il silenzio, lentamente la Konstantinidou lo modula trasformandolo in frammenti ruvidi che danno al brano un’interessante traiettoria sensoriale. Lo scopo è quello di amplificare i suoni di oscuri organismi microscopici provenienti da un mondo inesplorato. Ne scaturisce un flusso in continuo mutamento tra pause e risonanze. Nella seconda parte i toni diventano spettrali con particelle sonore che vanno a comporre oscuri microcosmi, con schegge luminose utilizzate per spezzare la monocromia del flusso. Nel finale quest’ultime impazziscono mutando in una pioggia acida di suoni spezzettati e ricomposti sottoforma di glitch.
Il secondo pezzo Σάος (Sáos) il cui titolo fa riferimento al Monte Saos a Samotracia, in Grecia, è stato registrato nell’ottobre 2016 ed eseguito al Royal Conservatoire dell’Aia. Un soundscape a cavallo tra ambient ed elettroacustica formato intrecciando diversi field recording in modo da creare suspance durante l’ascolto. In sottofondo droni e richiami elettronici appena udibili fungono da recipiente per i field recording e danno dinamicità alla costruzione. Nella seconda parte i campioni si tramutano in suoni materici, vibranti e riverberati, generando un ambiente sonoro immersivo e rarefatto.
In Bacterial Dance sviluppare i frammenti rumorosi e i field recording diventa la materia d’indagine della ricerca sonora di Fani Konstantinidou che riesce a trasformare grazie ad una narrazione immaginifica la sua musica in un’esperienza sensoriale totalizzante.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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