In viaggio per le terre di Piratininga con Fantasma do Cerrado
Fantasma do Cerrado è il nuovo progetto solista di Rafael Stan Molina, fondatore dell’etichetta Municipal K7 per la quale è uscito Mapeamento de Terras a Noroeste de São Paulo de Piratininga, un viaggio in solitaria tra rovine nascoste, nella natura selvaggia delle terre di Piratininga, a nord-ovest di San Paolo.
Un album instabile e misterioso che parte da Catanduva, la prima tappa di questo viaggio mette insieme stili diversi ed elementi apparentemente contrastanti. Droni vibranti con delicate melodie di pianoforte accompagnano la voce che evoca la musica folkloristica brasiliana,si percepisce allo stesso tempo l’eclettismo alla Jim O’Rourke con il cantautorato di Caetano Veloso. Nel finale le chitarre intonano un bossa nova che va lentamente a sfumare nelle note del piano.
A seguire Estrada de Elisiário (dia) suona lo-fi: la voce super riverberata s’impasta con gli arpeggi morbidi della chitarra e le modulazioni elettroniche. Un intreccio particolare che rende la musica di Fantasma do Cerrado viscerale e allo stesso tempo unica.
Meno musica tradizionale e più incursioni elettroniche per Estrada de Vila Ventura (noite), un beat frizzante con una ritmica minimalista intervallata da pulsazioni ipnotiche. Con la quinta traccia Molina esplora il lato più moderno della sua musica, il canto sempre presente emerge dalle melodie dei synth accompagnate da scarni droni che vanno a completare un tappeto sonoro composto da elementi essenziali.
L’ultima traccia, Sinuca / Meio do Mato Sem Fim, si sviluppa a partire da dei suoni ipnagogici di sintetizzatori. Pattern melodici in loop creano uno scenario sognante che inizia mutare con l’ingresso della voce, una sorta di nenia elettronica che catapulta Molina in una dimensione futuristica.
Innovazione e folklore, Mapeamento de Terras a Noroeste de São Paulo de Piratininga ridisegna la musica tradizionale brasiliana in un viaggio alla scoperta di luoghi nascosti e misteriosi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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