Fausto Intrieri: l’ineluttabilità del cambiamento
Dopo anni di assenza dal mercato discografico, My Number Is 13 segna il ritorno di Fausto Intrieri. Il compositore e sound designer ha pubblicato il 13 marzo 2021 un mini album lontano dalle logiche di mercato dell’industria musicale. Cinque tracce tra elettronica, ambient e sound art per mezz’ora di musica all’insegna della libertà.
Un viaggio che parte dalle esperienze musicali degli anni Novanta per arrivare al sound design, nel quale trapela la voglia di Intrieri di raccontare di sé.
L’Ep si apre con la leggerezza di Landscape Suite: un quadro sonoro minimale con delle pennellate orchestrali e note ripetute per accentuare il carattere struggente e cinematico della strumentale. Non mancano al brano vibrazioni elettroniche che generano tensione e danno dinamicità alla produzione. Un finale morbido e sognante scaturisce dal connubio tra la componente umana ed emozionale con la parte delle macchine e dei droni.
Con Noise Room Exhibition Intrieri esplora nuove possibilità di concepire la musica da ballo: un inizio all’insegna del rigore e della nitidezza dei suoni sfocia in un andamento vivace all’insegna di oscillazioni e pulsazioni che invogliano al movimento. I sintetizzatori disegnano una melodia avvincente per una traccia che riesce a colpire l’inconscio dell’ascoltatore.
Con l’ultimo brano dell’ Ep, X Game, Intrieri crea un gioco di ripetizione matematica di un pattern con un paio di variantimelodiche, che si sviluppa cambiando sonorità, evolvendo nello spazio sonoro con gli effetti ambientali. Un finale che suona come un degno tributo ai Kraftwerk.
My Number Is 13 è un lavoro maturo che mostra la doti eccelse di compositore di Fausto Intrieri, l’esperienza acquisita negli anni gli ha permesso di creare una forte identità sonora in bilico tra il suono elettronico del passato e quello del futuro, puntando a esaltare l’essenza del suono piuttosto che cimentarsi in freddi e articolati virtuosismi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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