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Fioritura amara offre un’esplorazione sonora che combina la memoria degli spazi alle atmosfere e i paesaggi della musica ambient.

Fioritura Amara è un ciclo di eventi, parte della rassegna di musica elettronica d’ambiente FATUA. Due appuntamenti prodotti da Radura Festival, che coniugano musica elettronica sperimentale e ricerca sonora in scenari di straordinaria bellezza e valore storico: il 18 aprile a Napoli, presso la Fondazione Made in Cloister, e il 24 aprile a Salerno, nella Chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti, conosciuta come “I Morticelli”.

Entrambe le location saranno completamente avvolte dalla musica che oltre a suono diventa materia vibrante attraverso “Waterbloom”, installazione ideata da Mariano Cuofano e Giancarlo Diana. Lampade analogiche che hanno il solo scopo di rendere visibile il suono traducendo le vibrazioni in luce e movimento attraverso l’acqua. “Waterbloom” esiste fintanto che esiste il suono manifestando qualcosa che sta accadendo ora. Un’esperienza multisensoriale che testimonia l’interazione tra corpi e ambiente permettendo al pubblico di immergersi completamente in questa Fioritura Amara

FIORITURA AMARA / CONCERTI – Aprile 2025

18 aprile – Napoli, Fondazione Made in Cloister

Situata nel cuore di Napoli, la Fondazione Made in Cloister ha trasformato il chiostro cinquecentesco di Santa Caterina a Formiello in un centro di arte contemporanea, artigianato e design. Questo spazio, un tempo in stato di abbandono, è ora un esempio di rigenerazione urbana che dialoga con il quartiere circostante.

  • Maria W Horn: compositrice svedese il cui lavoro esplora le proprietà spettrali del suono. Le sue composizioni impiegano una varietà di strumenti, dai sintetizzatori analogici al coro, strumenti a corda, organo a canne e vari ensemble di musica da camera. Partendo da impronte sonore di luoghi reali, costruisce strutture musicali stratificate che si muovono lentamente: da paesaggi fragili e rarefatti a vere e proprie architetture sonore ad alta densità.
  • Bonfeghen: musicista, sound designer e compositore che crea “sospensioni sonore” per indagare il legame primordiale con la natura, tra distorsioni e accordi evocativi. La sua ricerca mira a liberare il suono dalle convenzioni, trasformandolo in un’esperienza pura.​
  • Nuova Orchestra Intonarumori: progetto che esplora il suono come fenomeno primordiale e memoria, utilizzando macchine automatizzate, residui industriali, elementi naturali e strumenti autocostruiti per risvegliare un’eco sotterranea., un folklore che non appartiene a nessun luogo, ma emerge dal sottosuolo del mondo.

24 aprile – Salerno, Chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti (“I Morticelli”)

Nel centro storico di Salerno, la Chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti, nota come “I Morticelli”, è un raro esempio di architettura tardo rinascimentale con pianta ottagonale sormontata da una cupola. Edificata nel XVI secolo in memoria della fine di una pestilenza, presenta decorazioni controriformistiche con motivi di scheletri sulla facciata.

  • QOA: artista argentina che utilizza l’ascolto come strumento di connessione con l’ambiente e l’essere. Le sue esibizioni sono esperienze corporee, con suoni che spaziano da frequenze minime a field recordings elaborati, fino a convoluzioni spettrali ritmiche. Il suo album “SAUCO” è un viaggio sonoro che esplora la trasformazione costante del suono in relazione alla natura.
  • Primeiro: esplora il confine tra ambient e trance con arpeggi fluttuanti e sequenze ripetitive, creando paesaggi sonori che trasformano l’ambiente in una tela emotiva e psicologica.​
  • Mario Savino: artista multidisciplinare che sviluppa narrazioni sonore intrecciate da cicli tonali in evoluzione. Il suo album di debutto “Le Estemporanee” (Musicaquieta) esplora la relazione tra spazio, memoria e materia attraverso paesaggi sonori ambient.​

Fioritura Amara invita il pubblico a immergersi in un viaggio sonoro unico, dove la sperimentazione musicale incontra la storia e l’architettura, creando un dialogo tra passato e presente, tradizione e innovazione. Una primavera amara, meccanizzata, contenuta in uno spazio finito, antropico.

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