Natura ed effimera bellezza: la fotografia sonora di Flow Control
Flow Control è il moniker dietro al quale si cela Jesse Anderson, compositore di Tucson già noto per progetti che oscillano tra droning, IDM e derive compositive più propriamente sperimentali. Dal 13 giugno, il musicista americano si presenta come una delle tre new entry della label Krysalisound, che ha prodotto il suo ultimo progetto intitolato Ephemeral.
Il disco in questione intende essere una sorta di consacrazione che Anderson vorrebbe dedicare all’effimera bellezza dell’Arizona, della sua vegetazione brulla e delle sue aride distese di terra; lo scopo è quello di ricavarne una sorta di “fotografia sonora”, che immortali gli attimi di vita di un ecosistema destinato ad estinguersi.
Ephemeral raccoglie sensazioni e rimandi visivi attraverso affascinanti collisioni di paesaggi naturali ed artificiali, fondendo soluzioni sonore semi-generative a registrazioni di campo (nella contea di Pima). Il progetto, registrato dal vivo, si articola per incursioni analogiche e sonorizzazioni ambientali, con il solo aiuto in finitura di Francis M.Gri per quanto riguarda il mastering.
Dal set up minimale emergono le ricorrenti sonorità di un piano preparato, che si assembla su una serie di texture ambient-lofi ottenute dal filtraggio dei loop nel modulo Morphagene. Il risultato è che lo strumento fisico e il suo riverbero si condensano in una sequenza di sample e cicli effettati, regalando alle due tracce una sensazione generale di distorsione sensoriale. I paesaggi sintetici, invece, si mescolano alle acustiche meditabonde per mezzo di eurorack, creando un affascinante contrasto sonoro con le atmosfere eteree del disco. Un esempio Passing Cycles, dove minimalismo e ambiente lasciano campo sul finale all’inserimento di sincopati arpeggi glitch, in una perfetta fusione tra sintesi modulare e chillout. In Emergence, invece, lo strumento sembra per un attimo omaggiare le melodie di Ambient 1 Music For Airports di Brian Eno, incrociando suoni introspettivi e frammenti sonori nel pieno stile delle sonorità classiche di genere.
Concludendo, Ephemeral si dimostra un disco maturo, da cui emerge una profonda ricerca spirituale e un forte rapporto tra suono e natura. Tutti presupposti che lasciano ben sperare nei futuri lavori del compositore americano.
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