Seleziona una pagina

Alla scoperta dei mondi nascosti di Francesca Guccione

Francesca Guccione è una compositrice e violinista italiana, da sempre affascinata dal rapporto tra suono e immagine. La sua creatività è poetica, sospesa tra realtà e immaginazione, e la si può ricercare nel suo primo album di musica neoclassica, Muqataea, uscito nel 2021 per l’etichetta francese Whales Records. A distanza di un anno sempre per l’etichetta francese, Guccione ha pubblicato l’Ep Utopia Aerial View prodotto in collaborazione con Moog Music.

Ciao Francesca, come stai? Partiamo dall’inizio. Quando hai deciso che il violino sarebbe stato il tuo strumento?

Ciao a te e a tutta la redazione. Sto molto bene per fortuna, spero anche voi.

Ti rispondo alla domanda: ho iniziato a studiare violino da piccolissima. Io e la mia famiglia abitavamo davanti ad una scuola elementare dove si svolgevano nelle ore pomeridiane anche delle lezioni di strumento. I miei genitori hanno sempre amato molto la musica e ci tenevano a darmi la possibilità di avere una formazione anche musicale. Passeggiando tra i corridoi di quella scuola, rimasi molto colpita dal suono del violino. È iniziata così.

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?

Non è una domanda semplice. Ricordo forse la mia prima musica preferita legata ad un film d’animazione famosissimo: Fantasia, del 1940. Da bambina adoravo questo film, che ha un rapporto molto stretto e particolare con la musica. Guardavo in continuazione le varie scene e penso proprio che sia stata la mia prima folgorazione in riferimento all’interazione tra il suono e le immagini.

Come sei arrivata a combinare i violini con i sintetizzatori creando una struttura funzionante?

Lentamente. Ho sempre ascoltato tantissimi generi musicali diversi, sono una persona molto curiosa. Mi sono avvicinata al mondo della musica elettronica durante il percorso di studi legato alla Musica Applicata. Cercando delle strade a me congeniali per le mie produzioni musicali, in questo percorso di ricerca, ho inglobato anche alcuni sintetizzatori nel mio setup. Adoro giocare con il timbro e con il suono in generale. Possono sembrare strumenti lontani e assai diversi tra loro, ma in realtà sto scoprendo tante cose belle dal dialogo tra questi due mondi. Davvero,  violino e sintetizzatori insieme sono una continua fonte di input.

Che obiettivo punti a raggiungere, a livello artistico ma anche personale, con la tua musica? Che tipo di messaggio ti proponi di condividere con le tue composizioni?

In realtà ho diversi obiettivi. Diciamo che faccio quello che amo e che quindi il primo obiettivo sicuramente, è quello di continuare a creare. Gli altri, mi auguro, arriveranno di rimando perché avrò lavorato bene e con costanza. Per quanto riguarda la seconda parte della tua domanda, a seconda del lavoro che faccio, cerco di veicolare indirettamente un messaggio. In generale la musica che produco è molto personale e parla di cose che mi colpiscono. Cambia di volta in volta.

Raccontaci come è nata la collaborazione con Moog Music.

Mi ritengo molto fortunata di questa collaborazione e non nego di esserne particolarmente felice.

Sono stata invitata nel Maggio del 2021 al Superbooth di Berlino proprio dalla Moog. È una delle maggiori esposizioni per quanto riguarda il mondo dei sintetizzatori e della tecnologia musicale in generale e la Moog Music mi chiese di creare una composizione per violino e alcuni loro sintetizzatori. È stata una bella sfida ed ho preso in prestito in particolare alcune suggestioni tratte dal film Wings od Desire di Wim Wenders.

La collaborazione è partita in questo modo.

Il tuo nuovo Ep, Utopia Aerial View, prende ispirazione dal famoso film del 1987 Wings of Desire, un lungometraggio diretto da Wim Wenders. Che rapporto hai con il cinema, ti piacerebbe realizzare una colonna sonora e con quale regista vorresti collaborare?

Sì, come ho già avuto modo di rispondere, l’intero Ep è nato proprio dopo l’esperienza del Superbooth. In particolare modo la traccia Utopia III è un arrangiamento del brano che ho eseguito a Berlino. Gli altri brani che compongono l’EP sono stati scritti poco dopo il mio rientro.

Sono molto affezionata al cinema e alle immagini in generale. È una passione che coltivo da quando ero molto piccola e di fatto adoro il dialogo tra il suono e le immagini. Talmente tanto, che poi ho deciso di studiare “Musica Applicata alle Immagini”.

Ho tanti registi a cui sono particolarmente legata e quindi non saprei davvero chi nominare. Penso che mi divertirei tantissimo a realizzare la colonna sonora di un film drammatico o thriller. Comunque, se proprio devo farti un nome, ti dico Robert Eggers… “The Witch” e “ The Lighthouse ” sono tra i miei film preferiti.

Sebbene Utopia Aerial View e Muqataea siano legati entrambi dalla matrice ambient, il nuovo Ep suona più minimalista rispetto al precedente album. Cosa è cambiato nella tua musica nell’arco di tempo di uscita dei due  lavori?

Entrambe le pubblicazioni hanno una matrice minimalista, ma con alcune caratteristiche differenti. Penso che l’Ep descriva un altro paesaggio sonoro rispetto al mio primo album e quindi un altro mondo in un certo senso. Non ultimo, in Utopia Aerial View, è presente anche un utilizzo maggiore dei sintetizzatori analogici.

Sono due lavori che descrivono due quadri diversi, ma che conservano anche tante assonanze tra loro.

Immagina di dover organizzare una cena e scegliere tre artisti da invitare. Su chi ricadrebbe la tua scelta e perché.

Che domanda difficile!

Hildegard Von Bingen, perché se non erro è stata una delle prime donne a creare musica nella storia occidentale e in generale mi piace tanto la musica molto antica. Claude Debussy, per sentirgli suonare dal vivo La Cathédrale Engloutie e John Cage, perché penso proprio che mi sarebbe piaciuto davvero tanto parlare con lui. Sarebbe una cena indimenticabile.

Cos’altro possiamo aspettarci da te nel prossimo futuro e cosa ti aspetti dalla musica?

Tante cose! Sto lavorando tantissimo a nuova musica ed in particolare modo ad un progetto a cui tengo particolarmente, ma che per adesso non voglio svelare.

Dalla musica mi aspetto quello che già mi regala: bellezza, avventura e possibilità di conoscere tante persone davvero incredibili.

Leggi la recensione dell’album Utopia Aerial View QUI



[gs-fb-comments]

Logo con lettering sfondo trasparente radioaktiv

Iscriviti alla nostra newsletter

Non perdere le nostre rubriche e tutti gli aggiornamenti sulle nuove uscite discografiche su base mensile.

Iscrizione riuscita!