Francesca Guccione: nutrire l’immaginazione e soffermarsi sulla bellezza
Come frame in bianco e nero che scorrono veloci, la musica di Francesca Guccione immortala le atmosfere oniriche e il fascino di una città unica come Berlino.
In occasione dell’esibizione a Maggio presso il Superbooth 22 di Berlino per la Moog Music, la compositrice e violinista siciliana si è lasciata ispirare dalle immagini del famoso film di Wim Wenders, Wings of Desire, per la realizzazione di Utopia III e di altri brani proposti in quell’occasione e successivamente racchiusi in Utopia Aerial View.
L’Ep, rilasciato il 18 novembre per l’etichetta francese Whales Records, nasce principalmente dal dialogo tra il violino e i sintetizzatori Moog, in particolare Grandmother, DFAM e Subharmonicon. Quattro tracce calde e avvolgenti con le quali la nostra approfondisce il rapporto tra suono e immagine.
Utopia Aerial View si apre scandito dalle movenze neoclassiche di Utopia I. L’opener è un tessuto di splendide melodie di archi circondato da grovigli elettronici. Il connubio oscillatori-violini, uomo-macchina, crea una narrazione sospesa tra realtà e immaginazione che mira a esplorare la temporalità e il movimento.
Colpisce subito il lirismo malinconico di Utopia II per le sue melodie fluide, un paesaggio sonoro creato mescolando pulsazioni elettroniche, i fraseggi ariosi che emergono da uno sfondo nebbioso e le corde pizzicate usate per sottolineare le parti narrative ricche di pathos.
Utopia III è il cuore dell’Ep: un tappeto luminoso di sintetizzatori apre la strada al suono circolare del violino permeato da un romanticismo di fondo. Il finale è una fase crescente che presenta vibranti oscillatori d’atmosfera danzare con il violino, una sorta di elegante e sospesa post-classical che trasporta l’ascoltatore in una dimensione cinematografica.
Un Ep raffinato, un lavoro straordinariamente meditativo e sapientemente controllato, che crea un’esperienza sonora unica.
Ascoltare Utopia Aerial View è un vero nutrimento per l’immaginazione, è soffermarsi sulla bellezza lasciandosi sorprendere dal mondo musicale di Francesca Guccione.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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