Francesco Fusaro e la dimensione del pianoforte
Il bello ideale
Nella musica, come così nell’arte, la perfezione può esistere o almeno può esistere l’idea che di essa uno se ne fa o che se ne fanno i posteri a cui spetterebbe l’ardua sentenza. L’idea di perfezione potrebbe coincidere con l’incapacità di finire nel dimenticatoio e restare sempre un punto di riferimento.
Attorno a questo concetto si sono formulate moltissime teorie che, ad esempio, hanno visto nell’arte greca il cosiddetto bello ideale, l’unione perfetta di grazia, armonia, di umano e divino. La musica classica, per certi e molti versi, potrebbe rappresentare il bello ideale, quella soglia complicatissima alla quale ambire che purtroppo troppe volte rimane imprigionata in luoghi elitari e pieni di partecipanti sordi alle emozioni.
Francesco Fusaro prova a parlare in un altro modo della musica classica, anche grazia al suo show NTS Tafelmusik e come per un’improvvisa magia si rimette al pianoforte e scrive un Ep. Il 16 settembre 2022 è uscito Clavicentrico, autoprodotto e composto per il pure piacere dell’autore stesso che sfugge alla pressione della vita lavorativa cercando una via senza stress e con più poesia.
Clavicentrico parte proprio dall’idea per cui il pianoforte sia il prototipo in grado di stabilire parametri e che, come una macchina moderna, nasconde all’interno i suoi ingranaggi e il suo funzionamento lasciando al pianista (e compositore) la totale libertà di produrre l’effetto che desidera.
Fusaro esplora in questi cinque brani le dimensioni musicali e teoriche del pianoforte con preludi e arrangiamenti che omaggiano anche i suoi compositori preferiti, Ennio Morricone e Ryūichi Sakamoto.
Il Preludio alla francese apre Clavicentrico, breve e sospeso, un incipit perfetto per catturare l’attenzione; subito dopo Omaggio a E.M., personale dono dell’autore al Maestro, come poi Omaggio a R.S., questa volta rivolto al genio giapponese. In mezzo un Improvviso in la minore, serio e interiore, e un Vagheggiare confuso e irrisolto.
Fusaro si incastra in questa grammatica ideale con ammirazione utilizzando il linguaggio giusto per raggiungere proprio quel famigerato bello ideale.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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