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Francesco Giannico & Anacleto Vitolo: si può solo andare avanti…

«There is no longer any turning back», scrisse Franz Kafka nei suoi Aforismi di Zürau, un pensiero che risuona profondamente con il tema principale dell’omonimo nuovo disco di Francesco Giannico (pianoforte) e Anacleto Vitolo (live electronics, oggetti).

Un viaggio che esplora le conseguenze delle nostre scelte e l’inevitabilità del cambiamento che collega direttamente il disco ai temi dell’irrevocabilità e della trasformazione evocati da Kafka. I due artisti ci invitano a riflettere su come le esperienze passate plasmino chi siamo nel presente e come ogni nota suonata rappresenti un passo verso un futuro incerto, ma autentico.

I titoli dei singoli brani, messi insieme, formano la frase: «The parts of me that used to think I was different or smarter or whatever almost me die». Si tratta di una riflessione scritta da David Lipsky.

La prima traccia dell’album, The Parts, unisce delicate risonanze ambientali a tessiture pianistiche cariche di emozione. Ne deriva una composizione ibrida, caratterizzata dall’uso di droni e melodie al pianoforte, che conferiscono al brano una varietà stilistica affascinante.

Il brano Of Me si sviluppa attraverso una struttura semplice, caratterizzata da pochi accordi di piano ripetuti, arricchiti dalle modulazioni elettroniche di Vitolo. Si crea un perfetto equilibrio tra le geometrie minimalistiche del pianoforte e le intricate trame sonore che oscillano tra l’ambient e le suggestioni di un viaggio siderale.

Sebbene lo schema di To Think sembri molto simile a quello di Of Me, il duo crea una composizione estremamente dettagliata e curata, in cui i glitch e le parti elettroniche frammentate esaltano perfettamente i momenti di massima emozionalità delle partiture pianistiche.

Questo viaggio attraverso le pieghe dell’animo umano ci invita a guardare dentro di noi con nuova consapevolezza. Con There is no longer any turning back scopriamo che non esiste ostacolo che non possa essere superato, se solo osiamo affrontare le profondità del nostro essere con coraggio e autenticità. Questo percorso non è solo un invito all’esplorazione; è una chiamata a riconciliarci con le nostre ombre e a trovare, nel cuore dell’introspezione, la luce della comprensione e dell’accettazione.



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