I sentieri oscuri di Francesco Giudici & Daniel Drabek
MASCETTINOISE nasce dalla collisione di due mondi sonori apparentemente diversi, quello del musicista sperimentale e sociologo Francesco Giudici con quello del musicista e compositore svizzero Daniel Drabek.
La storia narra di un incontro tra i due in un ex bar di confine del Mendrisiotto, la combinazione della chitarra di Giudici con i dispositivi elettronici di Daniel Drabek porta alla realizzazione di un album collaborativo pubblicato dall’etichetta svizzera EEEE.
MASCETTINOISE, masterizzato da Marco Milanesio, è un lavoro a metà strada tra impro e noise, una mezz’ora di musica sperimentale ricca di suggestioni, alimentata dalla densa allure cinematografica delle sei corde, dalle ipnotiche modulazioni elettroniche su cui aleggia l’influenza del kraut.
In apertura Parte Uno è un calderone oscuro in cui vibrano le pulsazioni elettroniche e le atmosfere noir della chitarra dalle note allungate, un impasto sonoro indistinto in cui ogni elemento si presenta in maniera diretta. I quasi nove minuti di Parte Due sono caratterizzati da una serie di feedback e rimbalzi elettronici nella parte iniziale della strumentale. La musica del duo ti avvolge soffocandoti lentamente attraverso le spire della chitarra distorta, le note si dilatato creando un rapido susseguirsi di inquietudine formando un tappeto drone-ambient vagamente à-la Stephen O’Malley. Il finale è un groviglio di oscillazioni e rumori alieni che infondono nell’ascoltatore un senso di disagio.
Parte Quattro vede protagonisti gli arpeggiatori di Drabek in un profondo dialogo con le cupe simmetrie della chitarra di Giudici. Il risultato è un vivido flusso magnetico che si candida come il momento migliore di tutto l’album.
In MASCETTINOISE le tenebrose oscillazioni di Daniel Drabek amplificano le trame noir della chitarra di Francesco Giudici. Cinque sentieri oscuri ci conducono in un mondo abitato da disagio interiore, trame soffocanti e claustrofobiche che scena dopo scena rivelano ogni dettaglio di un lavoro fortemente evocativo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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