Francesco Ziello e il suo mondo interiore
Col debut album Nine Hundred Fifty Seven pubblicato il 27 maggio da ADN Records, Francesco Ziello ci fa entrare nel suo mondo fatto di musica elettroacustica e neoclassicismo.
Il titolo del disco è un chiaro riferimento alla storia di Jeffrey Dahmer, conosciuto come il mostro di Milwaukee, condannato a 957 anni di carcere. Dahmer è solo il filo conduttore che lega il titolo con la tematica dell’album ossia l’isolamento, lo sviluppo di un mondo interiore immaginario, le oscillazioni tra stato riflessivo e violento.
In perfetta armonia, il disco si basa su un gioco di contrasti: se da un lato abbiamo i suoni morbidi del pianoforte, dall’altro le distorsioni della chitarra per quello che è un lavoro basato sull’interiorità, ossia immedesimare l’ascoltatore in un viaggio sonoro personale e immersivo.
In apertura Works For A Box ci accoglie con la morbidezza del piano, una traccia capace di immergere l’ascoltatore in un’atmosfera di pace interiore. Al piano Ziello affianca dei tintinnii metallici atti a dare dinamicità al brano.
La parte più interessante di tutto l’album è da ricercare nelle centrali Trying to Remember, N213 e la title track. La prima delle tre ci mostra il lato più delicato dell’artista romano, in grado di trasmettere fin da subito lavorando di sottrazione e consegnandoci un brano che punta sulla semplicità. N213 è un momento di passaggio, un respiro fatto di pause e silenzi prima di introdurre le note distorte di Nine Hundred Fifty. I feedback della chitarra si alternano alle pause creando un brano ricco di tensione.
Si cambia registro con Still There: i dolci arpeggi di chitarra accompagnati dalle melodie del sintetizzatore ci pongono dinanzi ad una delle canzoni più intense del disco in grado di condurre l’ascoltatore in un viaggio introspettivo.
Non mancano momenti puramente elettronici o elettroacustici come nel caso di Dialogue, tracce che fanno di Nine Hundred Fifty Seven un lavoro ricco di influenze, con Ziello capace di cucirsi addosso un suono personale.
Nine Hundred Fifty Seven è un ottimo primo passo per Francesco Ziello, un album che mette in luce tutta la sua capacità compositiva e il suo buon gusto nella ricerca dei suoni. Un artista da tenere d’occhio.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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