L’interruzione della memoria: una collisione tra i nostri sogni e ciò che siamo secondo Francis M. Gri
Nuova musica per Francis M. Gri il quale ha dato alla luce il 9 marzo 2020 Boke, pubblicato per la sua etichetta Krysalisound. Quattro tracce tra ambient e musica elettroacustica in un mix di immagini oniriche e risonanze emotive per il musicista svizzero classe 1982.
Il titolo dell’album fa riferimento alla parola giapponese che significa “sfocatura” e “confusione mentale”. Gri utilizza la musica per trovare una sorta di sollievo dalla “malattia della memoria”, diagnosticata nel 2013 a una persona molto vicina all’artista. La musica, quindi, utilizzata per rendere le persone consapevoli di questa malattia dolorosa.
Un suono contemplativo e avvolgente, malinconico come non lo è stato mai per Loneliness, un flusso intimo dai toni morbidi. Se in sottofondo Gru mantiene una certa tensione elettrica, in superficie risalta le atmosfere eteree e dilatate con un delicato arpeggio di chitarra che si manifesta verso la fine della prima traccia.
Gri lavora per sottrazione togliendo nelle sue composizioni tutto ciò che è effimero: ne ricava un ambient atmosferico senza fronzoli, un insieme di synth, chitarre, piano e field recordings intrinseche di melodie (Lost).
Un’ affascinante spira atmosferica nasce dal dialogo tra piano e chitarra in Void: paesaggi contemplativi e passaggi post rock danno vita ad una densa texture non meno pregna di inquietudine rispetto alle altre composizioni di Boke.
Si chiude il ciclo con Disappearing: la morbidezza della chitarra si poggia sui field recording, le note del piano intervengono per sottolineare le parti più malinconiche, cercando sempre di ottenere un suono quanto più naturale possibile.
La vivida capacità di sorprendere l’ascoltatore non viene meno neanche in Boke: la forte impronta emozionale è frutto dell’evento esterno che ha vissuto il musicista e che riesce bene a descrivere attraverso le note della sua musica sempre in costante evoluzione.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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