The Android Tape: alla scoperta di nuove strade musicali
The Android Tape è il terzo volume della collana Kaczynski Tape Sessions, un nastro magnetico per un totale di trenta minuti di suoni divisi tra due artisti spesso provenienti da scene musicali diverse.
Edito da Kaczynski Editions – Pulsioni Oblique, questa nuova tape vede come protagonisti il siciliano Gabriele Barbarino e il toscano Raf Briganti.
I primi quindici minuti sono ad opera di Barbarino: in Seek le stratificazioni di synth si aggrovigliano tra loro creando nei minuti iniziali un paesaggio etereo e sognante, un flusso intenso e monolitico che si trasforma in una sinfonia ambient-drone. Lentamente avanza un suono pulsante ed echi elettronici tra i synth, con l’iniziale parte emozionale che cede il posto alla potenza di una ritmica tribale. La traccia cambia perennemente: la parte tribale si unisce ai pad-glitchati creando un ponte per l’ultima incarnazione del brano dall’estetica futuristica e dalle sonorità digitali. Seek è ricca di rimandi, ascoltandola si respira la sensibilità di un lavoro che esplora una complessità di spazi, fascinazioni e timbriche.
Nei restanti quindici minuti Briganti plasma una musica mistica dalle tinte fosche. La prima traccia, Fat Man, è caratterizzata da droni profondi pervasi da suoni acustici in bilico tra sogno e incubo. Una produzione dark ambient intensa e immaginifica basata sui contrasti. A seguire Little Boy nasce dall’intreccio tra pulsazioni ipnotiche e potenti modulazioni che traghettano l’ascoltatore in un viaggio mistico ai confini della mente umana.
Se con Little Boy Briganti guardava al passato più ancestrale, con la conclusiva Thin Man si apre ad un futuro più nitido, nel quale le tinte cupe si dissolvono per un ritorno ad un suono primordiale.
Ancora una volta Kaczynski Editions dà la possibilità di scoprire due artisti come Gabriele Barbarino e Raf Briganti attraverso la collana tape sessions, creando rete tra i musicisti, e dando la possibilità di entrare visitare mondi musicali differenti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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