Gabriele Bombardini, il maestro degli haiku musicali
5/7/5
5/7/5 è lo schema per la stesura degli haiku, componimenti poetici nati in Giappone, a cui lo scrittore Masaoka Shiki ha dato questa denominazione. Queste piccole poesie, con toni semplici e senza titolo, devono essere composte da diciassette more, che non sono sillabe e rimandano il lettore in uno spazio totalmente emotivo. È quasi naturale, infatti, associare questo componimento letterario alle musiche composte e suonate dal musicista ravennate Gabriele Bombardini.
Short Stories è il capitolo solista della sua carriera in uscita il 9 ottobre 2020 per Blooms Recordings. Le tracce di questo lavoro sono effettivamente piccole poesie in musica. Diciannove componimenti tra ambient e musica spirituale che conducono l’ascoltatore in una dimensione esterna.
L’album Short Stories inizia in modo suadente, è come un richiamo a prestare ascolto alle sensazioni, ai sentimenti, alle emozioni sepolte dentro di noi. I suoni sono particolarissimi, spesso affidati alle corde sapienti ed emotive di una pedal steel.
Gabriele Bombardini si dimostra un maestro delle armonie, capace di evocare, grazie a queste musiche mistiche, invisibili sprazzi di raffinate dolcezze. Descrivere ogni brano sarebbe letteralmente impossibile. Pur volendo analizzare i virtuosismi elettronici ed acustici che rendono uniche queste composizioni, si sprecherebbe tempo e soprattutto si macchierebbe un percorso che per l’ascoltatore deve essere individuale.
Ognuno ha la piena capacità di tramutare queste storie nella propria e vivere all’interno di esse le percezioni che privilegiamo, i pensieri che temiamo o semplicemente le righe dei nostri abissi. Non è un caso il riferimento alla tradizione orientale che da secoli vanta una spanna di spiritualità superiore in grado di catturare immagini e di formulare linguaggi sensoriali.
Gabriele Bombardini ha disegnato un’altra dimensione, non resta che scoprirla.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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