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Metamorphosis: la filosofia secondo i Gamardah Fungus

Con oltre dieci album negli ultimi dodici anni, i prolifici Gamardah Fungus rappresentano uno dei nomi di spicco dell’underground dark ambient. Il duo composto da Igor Yalivec (synth) e Sergio Berry (chitarra) è sempre stato affascinato da sonorità lente, oscure e meditative; non a caso una componente fondamentale nella loro musica è la filosofia, come dimostra anche l’influenza del Taosimo e dello Zen nell’ultimo album Metamorphosis, in uscita il 12 settembre 2022 per Esc.rec.

Inizialmente previsto per marzo e poi rimandato a causa della guerra, il nuovo album del progetto ucraino è composto da un unico lungo movimento diviso in cinque parti. Ad essere ancora protagonista è la fascinazione per l’elettroacustica e per i droni, arricchiti da field recordings e strizzate d’occhio al dark jazz.

Ognuno degli stadi dell’album racconta qualcosa e lo fa principalmente attraverso una serie di cambi d’umore. Intendiamoci: l’atmosfera è costantemente nebulosa ed opprimente, ma la bravura del duo sta proprio nello smarcarsi da questo schema rigido ed esplorarne tutte le possibilità.

Così, se l’iniziale First Stage appare come un’introduzione necessaria nel mondo dei Gamardah Fungus, già da Second Stage a percepirsi è il concept del disco: la metamorfosi evocata dal titolo, concepita nella sua accezione più spirituale e psicologica, è una metaforica trasformazione da uomo ad insetto resa attraverso un sapiente utilizzo di synth modulari e l’alternanza tra chitarra acustica ed elettrica.

Third Stage è perfetta nel dare la sensazione di un corpo in mutazione, la chitarra acustica ricama sulle pulsazioni liquide del synth e prepara il terreno per quello che è a tutti gli effetti non solo l’atto più importante della trasformazione ma anche il brano più riuscito del disco. Fourth Stage, infatti, è un climax maestoso che, districandosi tra la nebulosità dei synth e le incursioni della chitarra, giunge nel finale ad una rara apertura sonora dal sapore space. Chiude Final Stage, sicuramente il pezzo più organico del disco.

Metamorphosis è un album in cui ad emergere incontrastato è il tema extra-musicale e addirittura si ha quasi l’impressione in diversi momenti che la musica venga messa in secondo piano. Tuttavia, i Gamardah Fungus hanno una consapevolezza invidiabile e riescono a dar vita a paesaggi sonori dall’innegabile fascino. Un altro centro.



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