L’anima limpida di Garrett Kato
Il trovatore canadese-australiano Garrett Kato è passato dall’essere un musicista ambulante e vivace ad un artista in grado di comporre un album che mostra un polveroso stile folk-pop, con agili fingerpicking acustici che accompagnano pianti fluidi e malinconici.
Il musicista diventato famoso facendo il busker in Australia è cresciuto tantissimo e la sua evoluzione lo ha portato a rendere più maturo un songwriting che include elementi pop e country agli standard indie folk. Ciò però non ha reso meno efficace la freschezza del materiale e le cinque tracce del suo nuovo E Distant Land lo consacrano a livello internazionale.
Registrato nel suo studio a Byron Bay, l’Ep è un inno ai momenti significativi e decisivi della vita; un riflesso introspettivo di ciò che lo ha portato al qui e ora.
Kato ci ha di nuovo onorati con un altro giro di anima limpida, questa volta sotto forma di 5 brani dopo il cui ascolto potremmo essere a malapena in grado di alzarci dal pavimento.
Considerando che ha fatto le valigie nella sua terra natale del Canada e che è venuto in Australia per intraprendere una carriera nella musica, ha una storia interessante da raccontare e la consegna con passione. Distant Land è il suo primo lavoro completo dall’ uscita di That Low and Lonesome Sound nel 2015. Distant Land è una raccolta di ricordi che abbracciano gran parte della sua vita. Le canzoni assomigliano a capitoli del suo viaggio dall’infanzia ai tempi recenti, quando è diventato padre in un nuovo paese. L’apertura dell’Ep è la traccia del titolo Distant Land che combina il violino e l’accurata chitarra per creare una traccia evocativa, completata dalla voce regolare di Garrett.
Where The Vampires Hide e River Mouth, per cui è stato girato un video nella foresta vicino a Byron Bay, rappresentano gli apici dell’ascolto ma non si deve trascurare il successo di I’ll Be Around, che lo ha visto volare nel numero di streaming e condivisioni sui maggiori social network. La sua fama non è quindi dovuta solo al suo bell’aspetto e ai testi che toccano il cuore della gente perché dietro c’è di più: viaggiando nella sua terra lontana si scoprono nuovi trucchi per viaggiare ad occhi aperti.
Mi chiamo Elena, sono una studentessa dell’Università di Bologna da sempre appassionata di musica. Da quando mi sono trasferita ho iniziato a frequentare il Covo Club diventando quasi un membro onorario e ciò mi ha dato la possibilità di conoscere nuove band e approfondire il mio interesse verso quelle che ascolto da sempre. Principalmente interessata di indie/britpop, shoegaze/dreampop e cresciuta con gli Arctic Monkeys sono stata a numerosi concerti, dai “big names” come Kasabian, Libertines, Black Keys, Paolo Nutini, Florence + The Machine, The Wombats, Biffy Clyro, Pixies, Queens Of The Stone Age, passando per gli italiani Verdena, Giorgio Poi, Colombre, Dunk, Baustelle fino ai festival locali come “Beaches Brew” e “Handmade”.
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