Il viaggio folk di Garrett Kato
Verso Nord
Qualche mese fa abbiamo conosciuto il viaggio a sud dell’artista canadese Garrett Kato che lo aveva portato addirittura in Australia, e ci era piaciuto tanto quel suo senso di libertà e scoperta. Il viaggio non si è concluso ma, come era prevedibile, dopo aver narrato di ciò che di nuovo aveva conosciuto, i luoghi, i paesaggi, le anime, ecco che si torna al punto di partenza.
In principio era il Canada ed è lì che Garrett Kato torna per parlarci di tutto ciò che esisteva prima. Il 28 agosto 2020 esce N. Hemisphere sempre per Nettwerk Music Group, testimone anche del viaggio precedente. L’onda è sempre quella del folk, indie e rock, caratterizzante linguaggio espressivo del musicista giramondo, che accompagna le sue melodie con una voce più sofferta e malinconia.
Moon e It’s Easier When You’re Standing Here hanno anticipato l’Ep e rappresentano parti fondamentali del viaggio, tra una compagna sempre presente (la luna) e la cura per le relazioni più vicine. In entrambi i casi e, più in generale nel lavoro di Kato, esiste una stretta connessione tra lo spazio e le persone, i luoghi e le anime che, inevitabilmente, influiscono l’uno sull’altro generando un flusso di ispirazione e crescita fuori dal comune.
Vancouver Pines ne è un’ulteriore testimonianza nel preciso istante in cui la voce leggera e trascinata di Garrett ci guida attraverso i suoi ricordi, in un continuum spazio tempo che alle porte del futuro lo riporta tra gli alberi della sua gioventù. Mountain Climbing e Friends chiudono l’Ep con una certa allegria dei ritmi e dal folk intenso e sognante, che scaltro e affascinante caratterizza la musica di Garrett Kato.
Gli emisferi sono finiti ma i viaggi del cantatore canadese giramondo sicuramente no, e molto c’è ancora da guardare, da vivere e da raccontare.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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