Il caos strisciante dei Ghost Horse
Ghost Horse è un sestetto nato come estensione dei Hobby Horse, trio formato da Dan Kinzelman (sassofoni, clarinetto basso), Joe Rehmer basso) e Stefano Tamborrino (batteria), ai quali si sono aggiunti Filippo Vignato (trombone), Glauco Benedetti (tuba, eufonio, tromba tascabile, flicorno) e Gabrio Baldacci (chitarra baritono).
A tre anni dal disco d’esordio Trojan, il collettivo avant-jazz torna con un nuovo album, Il Bene Comune, rilasciato il 3 giugno 2022 per HORA Records. Sette tracce per una miscela di jazz e sperimentazione, creatività e improvvisazione che, a livello puramente inconscio, potrebbe rapire senza via di ritorno gli appassionati di Fire! e Fire! Orchestra, di Sons Of Kemet, Art Ensemble of Chicago o MakayaMcCraven.
Costruita su una fitta trama di poliritmie, Fulfillment Center apre l’album con l’impeto del free jazz, un brano dalle dinamiche sostenute nel quale i fiati danno spazio all’improvvisazione dando calore all’energia furiosa degli altri elementi.
A seguire Idea, costruita attorno al lavoro ritmico di RehmereTamborrino, un sottofondo ipnotico e incalzante sul quale si aggiunge la psichedelia tribale della chitarra. Il groviglio di fiati alimenta il sound viscerale dei nostri dando un respiro internazionale a un brano dalla complessa struttura.
Con Stand Stan i sei musicisti lasciano l’instabile percorso delle tracce precedenti per intraprendere una strada più inquadrata, sempre all’insegna dell’attitudine jazz, con linee oniriche e morbide.
La chiusura affidata ai dieci minuti della titletrack, una sorta di frattale musicale, composto da innumerevoli strati dello stesso input generativo suonati a tempo variabile da ciascuno strumento.
In conclusione Il Bene Comune è un lavoro di altissima qualità, un viaggio sonoro affascinante ed enigmatico che vede i sei musicisti emergere singolarmente oltre a suonare in funzione degli altri elementi per il “bene comune” del collettivo in un caos strisciante composto da ipnotiche poliritmie, momenti seducenti d’improvvisazione e free-jazz avvolgente.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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