Gianluca Favaron e Anacleto Vitolo ridisegnano la natura attraverso la tecnologia
Continua il sodalizio artistico tra Gianluca Favaron e Anacleto Vitolo con Overgrowth, il secondo album firmato dal duo, sequel del precedente Zolfo, pubblicato nel 2016 in coproduzione per Silentes e Manyfeetunder.
In uscita il 31 agosto 2020 per St.an.da., Overgrowth è una riflessione sul rapporto tecnologia / natura espresso attraverso trame di elettronica sperimentale. La tecnologia diventa così uno strumento, una cassa di risonanza per dar voce all’ambiente circostante nel quale i due producer ci fanno immergere.
Con il suono di sottili percussioni si apre la prima traccia, Roots and wires. Tra riverberi e laptop si ha la sensazione di essere rinchiusi in una scatola: in essa la gestualità del percuotere gli oggetti, sfregarli per creare la parte ritmica rappresenta la componente umana del concept.Il suono generato dai laptop cresce eccessivamente fino ad avvolgere quello umano, lo assorbe sovrastandolo. Nella traccia convivono elementi di musica concreta dai toni materici con riferimenti industriali crudi e abrasivi.
Impalcature sonore complesse e ardite (Carbosilicon machines) nelle quali i due riescono a collocare glitch, marcati elementi drone e ritmiche nevrotiche,attingendo dalle diverse influenze dei due autori. Interferenze e rumori sono i protagonisti di Concept of nature: il progresso ha fatto piazza pulita della natura sostituendola con un cuore elettronico, i suoni vengono destrutturati e fagocitati per creare un’invalicabile foresta di musica acusmatica. Atmosfere cupe e dense enfatizzate dai toni metallici e dall’uso dei nastri che conferiscono il carattere drammatico alla produzione.
Tracce come Simulacra ben rappresentano l’accelerazione che ha subìto la tecnologia negli ultimi decenni e lo fanno attraverso le fitte trame cariche d’impulsi, tensioni elettriche in un crescendo di suoni ibridi che ben rappresentano la dualità natura / tecnologia.
Negli otto paesaggi sonori disegnati da Favaron e Vitolo, la natura viene rappresentata attraverso la tecnologia in modo da far vivere insieme le due anime. Nonostante ciò spesso la tecnologia prende il sopravvento dando una forte impronta visionaria e futuristica al disco.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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