Il futuro nella musica di Gianluca Gill
Back To The Future
Come fanno gli scienziati a tracciare dei confini tra la scienza legittima e tutto il resto? Questo è il concetto da cui parte il disco sperimentale di Gianluca Gill, cantautore e musicista siciliano, che a giugno ha pubblicato, per l’appunto, Disco Quantistico.
L’album, firmato dall’etichetta Goodfellas, è un autentico concept album che parla di futuro, argomento apparentemente facile da trattare in un momento storico continuamente proiettato verso l’attimo seguente, ma colto, in questo caso, da uno sguardo decisamente più intenso e profondo. Gianluca Gill racconta la sua genesi, dopo aver partecipato ad una conferenza su La natura della Mente sulle percezioni e gli studi del fisico statunitense Jack Sarfatti e del nostro Franco Battiato.
Gill ha deciso si riversare ogni interesse a riguardo, di cui ha compreso poco, e di dedicare un disco a tutto ciò, al futuro in cui potremmo guardare i nostri sogni seduti sul divano, a tutto ciò che non siamo riusciti ancora a studiare e a capire del nostro cervello, dei pensieri e della coscienza. Trasferitosi a Berlino durante questa sua analisi, ha incontrato Tim Gowdy, producer e polistrumentista canadese con il quale ha registrato l’album. Grazie a questa collaborazione, tanto quanto grazie alle particolari genialate dell’autore, Disco Quantistico ha un potere destabilizzante, adatto alla riflessione e al bizzarro, che sa di musica italiana pizzicata dall’elettronica minimal.
Apre le danze Come in un Disco di Franco Battiato, un viaggio filosofico, un omaggio alla scrittura dei brani dell’autore, una domanda lunga una canzone, che sempre si chiede, ma risponde a malapena. Fisicamente è il pezzo che maggiormente può dimostrare la perplessità dell’autore, appunto la fisica mente, con un gioco di parole e di voce che tiene alta l’attenzione, la curiosità e anche l’udito, grazie ad una base elettronica sperimentale particolare e che difficilmente abbandona la testa. Cerchi in uno Stagno o The Cat is Both Alive and Dead sono brani ricercati, pieni di richiami, che scavano in fondo alle questioni, che suonano delicatamente nella realtà ingombrante del sonoro vacuo e misero. Tutto affrontato con un po’ di ironia e tanta apertura alla conoscenza e alla comprensione di ciò che si cerca.
Gianluca Gill è un moderno ricercatore del senso della vita, e lo fa in musica, mantenendo umiltà e spontaneità, oltre che un buon orecchio per mixare tante inflessioni musicali diverse, ottenendo un risultato adatto a chi cerca qualcosa di stuzzicante nell’aria.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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