Ginevra Di Marco & Cristina Donà 😀 😀
Due emoticon sorridenti compongono la copertina dell’album di Ginevra Di Marco & Cristina Donà che non si compone di alcun titolo ma solo dei due nomi, un combinato disposto che non ha necessità di presentazione.
Eppure due paroline bisogna dirle prima di scavare all’interno delle 8 tracce.
Tanta acqua è passata sotto i ponti da quanto Ginevra di Marco componeva i C.S.I., il Consorzio di Suonatori Indipendenti, accanto a quell’eclettico Ferretti. Successivamente si conta una discreta carriera solista con Francesco Magnelli (anch’esso dei C.S.I.) e tantissime collaborazioni tra le quali quelle con Max Gazzè, Marlene Kuntz, and so on. Dopo aver viaggiato in tutta Europa ed in America Latina con la sua musica si è interessata a notevoli spettacoli teatrali e la sua prosa è sempre stata caratterizzata da una lirica alquanto compositiva-poetica, quasi dei versi messi in musica.
Cristina Donà è considerata una delle voci più originali del panorama musicale italiano che con il suo debutto firmato Manuel Agnelli, Tregua (1997) ha caratterizzato la scena italiana di fine anni ’90. Tanti sono i premi ricevuti, dalla Targa Tenco a quella De Andrè, e infinite le collaborazioni. Una musicista a tutto tondo e a 360°, versatile e originale, senza mai scadere nel banale.
Come è accaduto che queste due voci femminili carismatiche ed influenti della musica italiana si siano ritrovate?
Ci sono incontri che sembrerebbero restare circoscritti in un singolo momento e che invece finiscono per innescare percorsi sorprendenti, inoltrandosi verso un nuovo cammino. Insieme.
E così è stato per Ginevra Di Marco & Cristina Donà: dopo essersi esibite insieme per alcuni concerti la scorsa estate, le due autrici hanno deciso di intraprendere un cammino congiunto e di suggellare la loro comunione artistica con un tour e un album a doppia firma, uscito lo scorso 28 giugno.
Da una parte il cammino delle due artiste si distende sulle orme delle loro radici, con la reinterpretazione di alcuni brani dei rispettivi repertori riarrangiati per questa speciale occasione. Dall’altra, Di Marco e Donà procedono nel presente con una sensibilità tutta femminile che diventa lente d’ingrandimento e strumento d’indagine per raccontare le questioni della nostra contemporaneità, contemplandone le meraviglie o disegnandone le contraddizioni con pennellate dolci-amare.
Meravigliosa l’interpretazione di Un passo alla volta, in cui la vita di una donna viene ripercorsa momento per momento, suddivisa in fasi di Figlia, Donna e Madre. Una sorta di incoraggiamento dedicato a tutto il mondo femminile, cercando di non arrendersi mai, passo dopo passo.
Camminare è il singolo che ha anticipato l’album, entrambe le artiste si fondono alla perfezione, coi passi giusti e camminando insieme.
La traccia sulla quale più volte mi son soffermata è Confine, concentrata su migrazioni, attraversamenti e respingimenti. Una traccia toccante in cui sentirsi vele a vento che danzano nel mare.
1/365 la immagino scritta dinanzi ad un camino in cui sbuffano cumuli di cenere mentre la neve cade dolcemente posandosi sul ballatoio. Malinconia, solitudine ma trasparenza di emozioni: un tenero abbraccio in cui lasciarsi andare, purtroppo per troppi pochi minuti.
Le due artiste hanno scelto di farsi affiancare nella produzione artistica e nella realizzazione musicale dai compagni di sempre: il gruppo stabile di Ginevra, con Francesco Magnelli (piano, magnellophoni), Andrea Salvadori (chitarra, tzouras) e Luca Ragazzo (batteria), con l’aggiunta del produttore e co-autore degli ultimi dischi di Cristina, Saverio Lanza (chitarra, basso). Fra gli autori dei testi dell’album – realizzato grazie a una fortunata campagna di crowdfunding – figura anche Francesco Gazzè, che ha donato a Ginevra e Cristina le parole di Confine.
Classe 93, laureata in giurisprudenza, specializzata in criminologia. Praticante avvocato, scrivo di politica e di diritto su diverse testate. Sono campana ma mi sono trasferita a Padova.
Sono appassionata di musica, suono il piano ed in passato ho suonato malissimo una sgangherata Soundstation mancina.
I miei generi preferiti sono il rock alternative, lo stoner e la musica classica. Sono stata una metallara nell’adolescenza, divorando con disinvoltura i dischi degli Slayer.
Il mio compositore preferito è Prokofiev ma se la gioca con Shostakovich. Amo Elliot Smith ed ascolto con “diligenza da scolara” cose che non conosco. Normalmente sono una tipa che si appassiona con facilità.
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