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Embers: a scuola di post-rock dai God Is An Astronaut

Altro giro altra corsa per i God Is An Astronaut, ormai da anni fra i più importanti gruppi post-rock del nuovo millennio. Nonostante i fasti dei primi dischi siano passati, gli irlandesi continuano con una produzione molto regolare (un disco ogni due/tre anni di media) e tutto sommato coerente con il loro sound.

Non si sposta da una certa comfort zone nemmeno il nuovo Embers, in uscita il 6 settembre per Napalm Records, per quanto, lo diciamo subito, risulti decisamente ben più ispirato in termini di composizione di parecchi suoi recenti predecessori.

Interessante il saliscendi di Apparition, che pur nella sua canonicità risulta essere una perfetta opening track; ancora più classico il singolo Falling Leaves, la cui esplosione a metà brano è tanto telefonata quanto ineccepibile da un punto di vista di melodia e costruzione. Se Odyssey sta sulla falsariga di Apparition, a mescolare le carte in tavola arriva la più delicata Heart of Roots, la cui raffinatezza costituisce il lato leggero di Embers.

Nella seconda parte del disco, dopo l’ottima e strabordante title-track, i pezzi diminuiscono col minutaggio e c’è più spazio per il violoncello di Jo Quail, che soprattutto su Realms disegna traiettorie che sfociano nel modern classical e nell’ambient. Oscillation sta a metà fra la parte più energica e quella più “serena” del disco, mentre Prism chiude il trittico ricollegandosi al suo brano-gemello Realms.  

Un po’ prolisso, sicuramente non innovativo, Embers riesce comunque a rappresentare quanto c’è di buono nei God Is An Astronaut. Consapevoli dei propri mezzi e alfieri di un post-rock che fa di climax e ricerca melodica il suo cavallo di battaglia, il trio appare convincente come non succedeva da parecchio. Gli irlandesi non vogliono strafare, ma focalizzarsi su ciò che gli riesce bene da decenni, e paradossalmente il loro merito principale sta proprio nell’essere così creativi senza spostare molto la propria proposta. Ancora una volta, i fratelli Kinsella fanno scuola.



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