God Of The Basement e il loro omaggio al caro Bobby
È muort ‘o Rre evviva ‘o Rre
Bobby è morto, lunga vita a Bobby, questo il motto della moderna rock band God Of The Basement, gruppo nato a Londra dall’unione tra Tommaso Tiranno (voce) e Enrico Giannini (chitarra e sampling) poi ampliato grazie alla presenza di Rebecca Lena al basso e Alessio Giusti alla batteria.
I God od The Basement sono qui per raccontarci la storia di personaggi misteriosi, protagonisti del loro nuovo album. Il 25 giugno 2020 è uscito Bobby is Dead per l’etichetta indipendente Stock-a-Production.
Nel disco domina un’esplosione di suoni ed immagini, di groove e melodie soul che mutano fino all’ hip hop. Si crea, con una certa agilità, un’atmosfera molto urbana, che loro definiscono retro-futuristica e perché no, ce la prendiamo come definizione perché calza a pennello.
Quel motto, con cui abbiamo iniziato a raccontare questa storia, si ispira ovviamente alla locuzione tradizionale utilizzata per annunciare la morte del sovrano e, contemporaneamente, tutelare il suo successore al trono (nel titolo liberamente dedicata a Pino Daniele e ai 99 Posse). Una frase, appunto, dal doppio significato, a volte anche contraddittoria che ci conduce al meglio nello stato caotico dei God Of The Basement.
Bobby is Dead è stato anticipato dal singolo Six Six Cigarettes, il cui videoclip riprende i due protagonisti argentati che, dopo aver seppellito Bobby, iniziano a viaggiare in un mondo notturno fatto di luci artificiali, nebbia, una sorta di maledizione connessa alla morte di Bobby, che li lascia senza guida dentro questo universo parallelo da cui sarà difficile risalire.
Il disco conta undici tracce, dall’Intro fino a Bobby is Dead, un vero e proprio corteo funebre in loving memory of Bobby che saluta il protagonista di questo viaggio.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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