Benvenuti nel bizzarro mondo di Gonzo!
Un benvenuto che sa di arrivederci per Gonçalo F. Cardoso, meglio conosciuto come Gonzo, che con Ruído(s) si ritira dalla scena musicale dopo sette anni di attività tra interferenze sonore e field recordings.
Il producer portoghese ha rilasciato il suo ultimo Lp il 30 agosto 2019 per l’etichetta Discrepant nel quale racconta una storia pop / elettronica attraverso registrazioni sul campo e ritmi bizzarri.
Eclettico è l’aggettivo giusto per definire questo lavoro che tutto può sembrare fuorchè un addio dalla scena. Un album che va letto come una celebrazione del suono casuale in cui Gonzo ci fa partecipi di una miriade di suoni che vanno dalla musica portoghese alla musica tradizionale per rivisitarli e donarceli in maniera molto personale.
Versi di gabbiani e suoni cupi ci accolgono in Ruídos (á Portuguesa), la traccia che apre Ruído(s): si ha l’impressione di trovarsi ad ascoltare una composizione che mischia 8 bit con field recordings e un ambient cupo e noir. Il risultato lascia sicuramente sorpresi.
Una percussione tribale e martellante insieme ai suoni liquidi di sottofondo introducono São João XXX, i campioni vocali le donano oltretutto un intenso carattere religioso.
A Fuga dos Grilos è un’esperienza mistica e oscura basata sul suono, mentre con Estorvo l’oscurità di Gonzo si lascia penetrare da qualche spiraglio di sole che fa impazzire l’elettronica fino a renderla simile al downtempo di Tycho.
Non mancano momenti come Tarzan Taborda che risentono dell’influenza dell’hip hop in un mix particolare che porta Gonzo a esplorare nuovi territori.
Arca Eulogia invece si muove verso i territori folcloristici portoghesi, mischiando così l’innovazione con la tradizione, regalandole nuova linfa.
Ruído(s) è una raccolta di suoni ben elaborati da Gonzo in grado di metterli insieme raccontando una storia, una storia che racconta l’addio dalle scene di un musicista che ci lascia (metaforicamente parlando) con uno dei suoi lavori più validi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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