La terra ha orecchie, il vento ha una voce
Compositrice di stanza a Berlino ma di origini italo-olandesi, Aimée Portioli è mente e cuore del progetto Grand River, portatore di istanze ambient tutt’altro che scontate; a questo proposito gli ultimi due lavori possono essere paradigmatici: se in All Above (2023) sono sonorità progressive electronic ad entrare in collisione con l’ambient, nel più recente In uno spazio immenso (2024) in collaborazione con Abul Mogard sono i droni ad essere indiscussi protagonisti.
Nel nuovo Tuning the Wind, in uscita il 7 marzo 2025 per Umor Rex, è proprio il vento evocato sin dal titolo a fare da padrone e oggetto di studio nei 36 minuti di durata dell’unica traccia del disco. Nata come istallazione sonora nel 2022 e proposta dal vivo in svariate occasioni, questa specie di (non) suite ambient parte proprio dalla registrazione del vento, rielaborato e interpretato in modo tale da farlo sembrare (e suonare) come un vero e proprio strumento.
Nella sua interezza, Tuning the Wind è un indissolubile legame tra musica e natura, nel nome del movimento dell’aria che da sempre regge entrambi come un pilastro portante. Ed è proprio su questo punto che vale la pena riflettere durante l’ascolto, che con il passare dei minuti diventa una fusione totale fra sintetizzatori e vento: quando i primi aumentano di volume, anche il secondo segue innalzandosi e viceversa fino a diventare completamente indistinguibili.
Si può lodare o meno Tuning the Wind da un punto meramente musicale, si potrebbero spendere parole in un discorso che ne analizza le diverse componenti, il ruolo dei field recordings, il già citato duo sintetizzatori/vento e le due parti del brano che mettono in luce due differenti interpretazioni del suddetto binomio, ma ciò che conta al termine dell’ascolto è la capacità di Grand River di andare oltre tutti questi fattori per regalare un’esperienza sonora coraggiosa.
E allora Tuning the Wind, riletto in quest’ottica, si scrolla da dosso tutte le caratteristiche della tipica “suite ambient” per diventare qualcosa di inedito e riflessivo, magari non perfettamente riuscito, ma sicuramente diverso.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.