La sete di conoscenza di Gregario
Con esperienze passate che vanno dal post rock all’indie pop David André aka Gregario aggiunge un nuovo tassello alla sua carriera con il nuovo Nomads on Hold.
Pubblicato il 25 giugno 2021, il secondo Ep del musicista del Lussemburgo è il frutto di anni di ricerca all’insegna del do ityourself con un approccio molto essenziale per evocare stati d’animo e atmosfere attraverso motivi melodici scheletrici che diventano il leitmotiv delle sei composizioni.
Dà il via all’album MentholIssues con i suoi arpeggi jazz. Atmosfera malinconica ricamata dai due elementi cardine di questo Ep, il piano e la batteria di Paul Fox, il primo con le sue melodie sontuose e il secondo con il compito di riempire gli spazi vuoti. PolyStena ricorda il minimalismo espressivo dei GoGo Penguin. Un pianoforte dal tocco leggero ricco di dinamiche emotive con la ritmica che entra ed esce dalla scena trovando una soluzione di continuità nella coda del brano.
Con Volganic emerge un’atmosfera piuttosto cupa e cinematografica con Paul Fox che dà sfoggio di tutta la sua tecnica jazz passando da una batteria sobria a uno swing molto elegante. Una traccia nella quale affiora il passato da postrockers di David André con imprevedibili progressioni pianistiche.
La titletrack posta in chiusura dell’album è composta da una trama jazz malinconica, le note del piano scivolano morbide e lente sorrette dalla salda ritmica di Fox in un crescendo che sfocia in una formula tale da ricordare i Portico Quartet.
Gregario affonda le mani nel jazz realizzando un album dalla grande forza compositiva. Le sei tracce sono il frutto dell’interazione del pianofortecon la batteria che dà vita ad eccitanti possibilità sonore. Un crossover ben riuscito, elegante, frutto della sete di conoscenza di Gregario, un processo lungo ed evolutivo che ha portato David André ad essere quello che è adesso.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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