I Ground Control e la loro meravigliosa ossessione per David Bowie
Dedicata al Maggiore Tom
‘Hai mai sentito la necessità impellente di sparire?’, questa è la domanda che apre l’album d’esordio Untied della band emiliana Ground Control, battuta ripetuta del brano Kaputt Mundi, uscito per l’esordiente etichetta reggiana CameHouse RC. Procedendo per ordine, è bene sottolineare immediatamente che, se leggendo il nome del gruppo, il Duca Bianco e la sua Space Oddity è la prima cosa che vi è venuta in mente, siete sulla strada giusta per comprendere l’origine della loro espressione artistica e musicale.
I Ground Control, infatti, sono nati ad un anno di distanza dalla morte di David Bowie e da lui hanno trovato ispirazione per la loro musica, tanto che nel disco è presente anche un rifacimento del suo brano Absolutely Beginers. Altra fonte è, di certo, la cinematografia, mondo dal quale hanno ripreso moltissimi effetti e richiami, calderone di significati e riferimenti che i ragazzi tengono ben saldi. Se da un lato c’è l’ispirazione, dall’altro c’è l’intenzione che si percepisce dal titolo scelto dell’album: in effetti, come raccontato i ragazzi, untied the horses è un’espressione che tra di loro hanno scelto per descrivere l’attimo in cui si liberano le energie e ci si lascia andare.
L’album con cui vedono la luce i Ground Control è chiaramente un’esplosione, l’urgenza, l’impossibilità di stare fermi, il fremito impellente di urlare al mondo quello che si ha in testa, e ciò che si prova. I suoi dei Ground Control, in bilico tra psycho e stoner, sono dirompenti, ed è palese l’estrema libertà con cui hanno composto musica e testi. C’è tutto quello che un giovane ha, dall’arditezza al mito, dalla fretta all’assoluta voglia di tutto, ma, in questo caso, una bella e genuina consapevolezza dal punto da cui si sta partendo. Da questa torre di controllo è tutto, alla prossima!
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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