Gryphon Rue: il lato umano della musica elettronica
L’artista e compositore newyorkese Gryphon Rue ha utilizza l’organo Farfisa come strumento principale per la realizzazione del suo nuovo album A Spirit Appears To A Pair Of Lovers. Il risultato è un lavoro affascinante e psichedelico generato combinando harmonium e sintetizzatore modulare con l’organo e i fieldrecording, dieci paesaggi sonori dai toni umani e ronzanti.
Pubblicato via Not Not Fun, A Spirit Appears To A Pair Of Lovers si muove tra sonorità oniriche e sound design, una musica visiva e cerebrale composta da tracce snelle che si muovono a spirale creando uno stato meditativo e celestiale.
In apertura Rue utilizza una serie di arpeggiatori per formare la struttura di Watercolor Virus, un brano dalle sfumature new age nel quale l’organo diventa la fonte sonora dalla quale partono i suoni caldi e melodiosi modulati fino a trasformarli in un’avvolgente spirale.
A seguire Rainbow Serpent utilizza gli arpeggiatori come un mantra lisergico mentre la Farfisa è impegnata nel dare luce e brio alla traccia. Un ambiente sonoro ipnotico tra caos e controllo.
Cambiano i toni con Glaciermilk: i droni di fondo sono la tela sulla quale i sintetizzatori spennellano melodie malinconiche, meno gioiosità, ma più spazio al misticismo per un brano che si trasforma in un rituale ipnagogico.
Con la title track si ha la sensazione di essere cullati dalle onde del mare: Rue plasma attraverso le sintesi sinusoidali magnetiche che riescono nell’intento di incantare l’ascoltatore.
In Grass Light on Flesh vengono introdotti i fieldrecording di cinguettii, frinire di grilli e di un coyote solitario che ti fanno sentire immerso nella natura mentre le onde quadre ti accarezzano rivelando una delle tracce più profonde dell’album.
A Spirit Appears To A Pair Of Lovers si rivela un ascolto piacevole e meno impegnativo rispetto ai dischi ambient che siamo abituati ad ascoltare.Gryphon Rue accentua il lato umano della musica elettronica, dimostrando di avere ottime doti compositive ma soprattutto di far parlare i sentimenti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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