Overlay: l’unione (non sempre) fa la forza
Markus Guentner e Joachim Spieth sono due esponenti della musica ambient tedesca, attivi entrambi da decenni, il primo impegnato in collage sonori che raggiungono direttamente la mente dell’ascoltatore, il secondo è dedito ad un ambient drone che placa l’anima a suon di ritmi ipnotici.
Overlay, rilasciato il 3 novembre 2023 tramite Affin, è il loro album collaborativo, sei paesaggi sonori intese come un unico flusso continuo di materiale in movimento che fondono decenni di stili distintivi.
Il suono di Overlay tende ad avvolgere l’ascoltatore nella atmosfera di tensione ed ansietà tipica dei paesaggi naturali del Nord Europa.
Brani come Praeludium sono composti da suoni manipolati al sintetizzatore che non offrono alcun punto di riferimento all’ascoltatore. L’uso dello stretching e della sintesi granulare dilata la percezione del tempo disponendo l’ascoltatore ad uno stato di tranquillità.
Nella parte centrale del disco occupata da Valenz e Scope il flusso diventa più intenso, intervallato da battiti elettronici di natura techno. Le parti dei sintetizzatori virano decisamente verso sonorità dark conducendo l’ascoltatore verso lande infinite e oscure. Entrambe le tracce sono pervase da un’atmosfera profonda e mesta data dai toni oscuri e dalle modulazioni discordanti che sono tanto inquietanti quanto tranquillizzanti.
Con Apastron i tori tornano ad essere morbidi, l’ultima traccia si muove lentamente con le consuete stratificazioni che caratterizzano Overlay e con la potenza delle tracce precedenti che lascia spazio al lato emozionale.
La collaborazione non esalta e non sminuisce le personalità dei due musicisti, un’elettronica nostalgica e densa di emotività in un perenne equilibrio tra potenti droni e suoni dilatati.
Se si vuole trovare un difetto a Overlay, va ricercato in una sostanziale mancanza di grosse sorprese. Tutto è esattamente come te lo aspetteresti: una miscela armoniosa tra le texture eteree e atmosferiche di Guentner e i ritmi pulsanti di Spieth.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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