Gus Loxbo: l’estetica fantasiosa del contrabbasso
Ascoltare un album di solo contrabbasso è un’esperienza intesa, in grado di catturare il corpo attraverso vibrazioni e toni profondi. Ne sa qualcosa Gus Loxbo, musicista svedese attivo nella scena jazz e della musica sperimentale, già membro dei Pombo e dei SilentBlossoms, al debutto solista con Trådknaster pubblicato per Noshörning Records.
Il contrabbassista sfrutta a pieno le potenzialità dello strumento per realizzare un lavoro nel quale s’intrecciano tecnica classica e composizione elettroacustica. Nascono così nove composizioni organiche dal suono potente e denso dato dall’approccio sperimentale di Loxbo.
L’album si apre con De gamlasskog nella quale il nostro intensifica i toni scuri del contrabbasso trasformando le vibrazioni in un drone perpetuo che viene utilizzato come impalcatura del brano. Lo slap viene utilizzato per dare movimento alla trama creando delle sfumature enigmatiche all’interno del cupo tappeto sonoro.
Se la prima traccia spicca per la combinazione di inquietudine e potenza sonora, Jagochdet i evighet rappresenta un momento sperimentale e riflessivo del disco. Loxbo affina le sue tecniche e l’immaginazione musicale attraverso l’uso di corde pizzicate e crepitii che dialogano per generare un’affascinante composizione elettroacustica.
Con Ӧmsom siamo davanti ad un brano di matrice jazz, meno brutale e sperimentale delle tracce precedenti. Un suono caldo e avvolgente per un continuo gioco di pause e fraseggi che veste il brano di un’accattivante eleganza.
Nei quasi dieci minuti di Därtankarföds c’è spazio per l’improvvisazione, una composizione astratta nella quale viene messa in risalto l’estetica fantasiosa della musica di Gus.
Gus Loxbo è un musicista eccellente, con Trådknaster haindagato le qualità timbriche del contrabbasso attraverso trame suggestive, brani piacevoli e interessanti nei quali è racchiusa la sua visione sonora ossia partire dal contrabbasso come sorgente sonora da trasformare in suoni astratti e misteriosi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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