È tempo di cercare la calma interiore
A meno di un anno da Backwater Revisited, Halftribe pubblica un nuovo album, Archipelago, il quinto firmato dal producer nordirlandese. Pubblicate il 16 marzo 2020 da Sound In Silence, le undici composizionici consegnano 45 minuti di musica ambient malinconica e vaporosa, marchio di fabbrica di Ryan Bisset.
Ascoltando la seconda traccia, We Are Dust, veniamo a contatto con un soundscape in grado di fermare il tempo, suoni morbidi e ariosi capaci di riconciliarci con la natura. Bisset ha la capacità di prendere paesaggi naturali e fotografie per trasformarli in musica, è per questo che le sue produzioni si caratterizzano per i toni caldi e rilassanti. Divagazioni new age per Broken Beams e la bellezza cristallina del suo pianoforte ricco di riverberi. Etere modulazioni timbriche e campioni vocali elaborati per la titletrack, una composizione atmosferica prodotta da stratificazioni sintetiche, un altro esempio della calma che la musica di Bissett può raggiungere. L’inebriante suono di Rejected è estasi per lo spirito, l’ambient di Halftribe è ricco di luce, colorato, dai sintetizzatori fluttuanti e i droni ampi e armoniosi. Niente di più lontano dal dark ambient contemporaneo, la sua musica è vivida, intensa, come a volerci donare speranzoso un raggio di luce in un mondo cupo e frenetico. Nello scorrere lento e soave di Subliminal sono racchiusi gli elementi cardine di Bisset: il tempo dilatato, i synth impercettibili, i fieldrecording e quella capacità di elogiare la calma tanto da eleggerla a stile di vita alternativo. L’album si conclude con la luminosità di Imperfect che, a differenza del suo titolo, suona perfettamente magica.
Probabilmente il miglior album della carriera di Halftribe, Archipelago è un bellissimo viaggio rilassante tra atmosfere soffuse e immagini che si trasformano in note. Un luogo sicuro, un rifugio che suona familiare senza mai correre il rischio di imbattersi in ripetizioni.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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