La sperimentazione sonora di Hanno Leichtmann e Valerio Tricoli
Con alle spalle due dischi, The Future of Discipline (2016) e La Casa delle Chimere (2018), Hanno Leichtmann e Valerio Tricoli pubblicano per la label NI VU NI CONNU il terzo album collaborativo Cinnte le Dia.
Questo lavoro unisce l’energia della performance live dei due musicisti con l’atmosfera intima di una sessione in studio tra due eccezionali improvvisatori e compositori.
Otto tracce caratterizzate da un suono denso e da un’intricata trama ritmica, tra bassi pesanti e tecniche elettroacustiche e di musique concrète, con Leichtmann impegnato in un mix di percussioni acustiche, passate attraverso un looper modificato e un campionatore, e con una batteria elettronica composta da tre campionatori modulari, un sintetizzatore e un modulo per la grancassa. A seconda della configurazione adoperata, i due hanno alimentato questi input attraverso il Revox B77 di Tricoli per manipolare ulteriormente singoli elementi o l’intero suono.
In apertura Pass from the blue si presenta come un paesaggio frammentato in costante evoluzione. Ipnotici microsolchi e semplici melodie vengono ripetute formando una solida e sommessa impalcatura sonora. I suoni vengono manipolati da Tricoli conferendo all’insieme profondità e tensione.
Tra schegge di musica elettroacustica e microcosmi di musique concrète, il terzo movimento del disco, Quelque peu seme, ha un effetto straniante sull’ascoltatore dato dallo sgretolamento dei suoni dei nastri e dalle percussioni incessanti che accompagnano un vorticoso mix di rumori, tintinnii e feedback.
Brunswick green assume la forma più eterogenea di tutto l’album: in virtù delle sonorità accostate, il duo riesce a trovare il giusto equilibrio tra i vividi rintocchi metallici della ritmica e la rimarcata trama ambientale frutto delle modulazioni dei nastri. Il risultato è una suggestiva composizione immaginifica nella quale si cela l’animo nostalgico e seducente dei due artisti.
In chiusura la title track è un gioco complicato di differenze e ripetizioni in cui ogni sequenza vede i due artisti reagire in tempo reale agli impulsi sonori dell’altro creando un effetto spaesante frutto dei contrasti della traccia.
Solenne e lunatico, spontaneo e trainante allo stesso tempo, Cinnte le Dia è l’album più raffinato del duo, ma allo stesso tempo una testimonianza della straordinaria energia che sprigionano durante le loro improvvisazioni.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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