Il ritorno di Harrison Storm
Falling Down è il nuovo Ep di Harrison Storm, pubblicato il 26 luglio 2019 per Nettwerk Music Group.
“Se le mie canzoni potessero aiutare gli altri a connettersi tra di loro e a rendersi conto che le emozioni in fondo sono le stesse, sarebbe davvero incredibile. Questa cosa mi aiuta a comprendere la vita”, è così che il cantautore di Melbourne introduce le sue nuove canzoni.
Falling Down segna un ulteriore passo in avanti per Harrison Storm: liriche più schiette e sperimentazione musicale sempre più audace.
L’Ep si compone di quattro brani più una versione acustica e una solo piano della title track. La stessa title track, nata a Londra nei pressi di uno stagno e influenzata da Kygo e Lewis Capaldi, è un inno ai cuori spezzati, vulnerabile e insieme potente, è il riflesso di come Harrison si sentiva dopo la rottura di una relazione a distanza.
Armonie ipnotiche accompagnano la voce calda di Storm che canta con quel pizzico di sofferenza di chi ha appena chiuso una relazione. La parte ritmica dona freschezza ad una canzone che trova nel ritornello una delle sue armi vincenti.
Run è nata durante il suo tour in Australia ed è un altro singolo accattivante, l’eloquente fingerpicking della chitarra acustica risalta la voce, ne viene fuori una canzone folk fresca e diretta.
Il suo timbro particolare spicca sulle note di Feeling You, la più raffinata e intima delle quattro. La chitarra acustica s’incastra magnificamente con le pennellate di elettronica utilizzate per mettere in rilievo determinate parti della canzone.
Angelica e soave, How to Help è la quarta traccia dell’Ep. C’è tanto di Bon Iver, soprattutto nelle parti in cui le dinamiche crescono e l’ascoltatore si ritrova avvolto da un’atmosfera incantata e magica.
La capacità di Harrison Storm sta nell’onestà con la quale scrive i testi e si mette a nudo, ciò lo porta ad arrivare facilmente all’ascoltatore, il tutto viene condito da musiche fresche e senza orpelli.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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