Hauschka: in amore, come nella vita, vince sempre la filantropia
Dopo una serie di colonne sonore e il buon Upstream realizzato con Rob Petit & Robert Macfarlane, il pianista e compositore tedesco Volker Bertelmann, in arte Hauschka, torna con un Lp di brani per pianoforte ispirati e manipolati elettronicamente.
Philanthropy, pubblicato il 20 ottobre 2023 tramite City Slang, è il quattordicesimo studio album per uno degli esponenti di punta del movimento neoclassico.
Philanthropy come i suoi predecessori è stato realizzato con pianoforte preparato posizionando sulle corde oggetti dei più disparati, dal filo di ferro, a pezzetti di legno, carta argentata fino alle palline da ping pong, rendendo il suono dello strumento simile a quello di un giocattolo. Il risultato è un lavoro che vive di momenti divertenti quanto di composizioni che fanno riflettere.
In Philanthropy ci sono episodi come Diversity basati su raffinati accordi che grazie all’inserimento di elementi estranei nel piano vanno a formare giocose trame granulari ed episodi come Detached in cui gli arrangiamenti sono meno frammentari e conflittuali delle tracce precedenti. Quest’ultimo è un brano caldo e avvolgente, nel quale l’uso degli oggetti serve a risaltare le partiture morbide e delicate.
Nature è il cuore pulsante del disco: una composizione basata sull’accattivante melodia del pianoforte e sul picchiettare sul legno di quest’ultimo per ottenere la parte ritmica del brano. Il risultato è una distesa ipnotica che vive di contrasti.
Nella seconda metà di Philanthropy emerge sicuramente Science nella quale affiora uno strato di tristezza legato al connubio tra oscillazioni e note flebili del piano che poste insieme fanno sembrare una trama semplice sorprendentemente ricca ed elaborata.
Pizzicando le corde del piano Hauschka trasforma il suo strumento in un’arpa in Magnanimity, un flusso delicato costruito attorno al suono degli archi e ai suoi liquidi elettronici combinati per evocare un senso di quiete e pace.
Nonostante gli anni passino anche per Hauschka, il nostro non sbaglia un colpo: Philanthropy è un album ispirato e accessibile che si presenta come una sensazionale esperienza sensoriale.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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