Il singolare sound di Heith
Daniele Guerrini, co-fondatore della Haunter Records, è una figura centrale della scena musicale milanese, meglio noto come Heith, al debutto su PAN con X, Wheel.
Una visione singolare quella espressa dal musicista e produttore italiano che indaga gli aspetti spirituali del suono e il suo potenziale cosmogonico attraverso un sound personale ed ipnotico nel quale s’incastrano psichedelia, psytrance, folk, stoner metal, noise ed elettronica.
Undici tracce registrate con il contributo alla batteria di Jacopo Battaglia degli Zu e il didgeridoo di Fabio Goldaniga, nate come esercizio per creare nuove forme di significato attraverso il suono, trasformando la vibrazione spettrale in consapevolezza cosciente.
Brani come Dero esplorano le trame della coscienza attraverso la ricerca sull’animismo rituale, un flusso di linee sinusoidali e sistemi tonali al di fuori delle scale diatoniche occidentali che fanno subito presa sull’ascoltatore. Una traccia spirituale caratterizzata da una narrazione vorticosa e astratta.
In The hermit batteria e didgeridoo dialogano creando un magma incessante e multiforme, una struttura circolare in grado di mandare l’ascoltatore in estasi grazie all’uso delle ripetizioni che trasformano il brano in un cupo mantra.
C’è qualcosa di ancestrale negli svolazzi elettronici di Psychic Mathrooms, una delle tracce migliori del disco, tra rintocchi trance e tappeti ambient nella prima parte e percussioni tribali e synth distorti nella seconda che dimostrano quanto Heith sia un estimatore della visione tentacolare della musica.
L’inquietante e dilatata Enter Lemuria mischia glitch e rumori su una texture morbida dando forma ad una suggestiva traccia che si adatta alla dimensione geometrica dello spazio.
Heith è una creatura dai mille volti che plasma il proprio suono attraverso linguaggi sonori diversi in grado di stupire per la sensibilità e la creatività del nostro. X, Wheel si candida ad essere uno tra i dischi più interessanti usciti negli ultimi mesi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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