Hermetic Brotherhood Of Lux-Or e la luce divina di Ohr
Attivo dal 2007, il collettivo sardo Hermetic Brotherhood Of Lux-Or è tornato con un nuovo rituale oscuro alimentato dalla forza primordiale dei suoni. Ohr pubblicato per l’etichetta Trasponsonic si alimenta di «luce celeste che illumina l’orrore».
Ohr, dal tedesco orecchio, si ricollega al «suono or/ir/er/ur, comune a tutta la Sardegna, si moltiplica nei toponimi del Marghine riferendosi alla sacralità del luogo».
Laura Dem (synth, campioni, beat e teschi sacri maschili di cavallo) e Mirko Santoru aka MSMiroslaw (synth, basso, beat e teschi sacri femminili di cavallo) guidano un’oscura liturgia cosmica in cui fondono devastanti ritmiche post-industriali con malsane trame dark ambient ornate da esasperate incursioni di world music.
La luce divina di Ohr si divide in 7 Sephirot emotive come il numero delle tracce del disco che partendo dalle profondità della terra attraversano il cosmo per ricondurci alla sorgente primigenia.
L’album si apre con il suono materico di Cuius Vulturis Hoc Erit Cadaver?, un’esperienza contemplativa accattivante ma, al contempo, inquietante che guida l’ascoltatore tra plumbee atmosfere e strati soffocanti di sintetizzatori tra i quali si possono ascoltare i versi dell’ avvoltoio sardo durante la lotta fra giovani ed adulti per accaparrarsi il cibo.
Seguono le tessiture nebbiose e rarefatte di From India to Planet Mars scandita da pulsazioni metalliche pronte ad alimentare una dose massiccia di lancinante noise ancestrale. Meno tagliente rispetto alle tre tracce che la precedono, Sea of Ohrot ti soffoca con il suo ritmo lento e le sue percussioni primitive, una produzione industrial tra suoni statici, densa di granularità crepuscolare.
Nei dieci minuti di Nur Ruhin, paure antiche, caos e minacce oscure tracciano la rotta da seguire scandita da un crescendo di selvagge percussioni industriali, feedback avvolgenti e droni atmosferici al servizio di una delle tracce più inquiete del disco.
Ohr è un progetto ambizioso in cui il suono è strettamente legato con l’identità sarda del Marghine. Quello degli Hermetic Brotherhood Of Lux-Or è un sound che mantiene sempre una cifra stilistica personale coadiuvato da stratificazioni sonore asfissianti tra ritualismi post-industrial e drone esoterici.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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