HBoL, il lato oscuro della Sardegna
Gli Hermetic Brotherhood of Lux-Or sono un duo sardo di stanza a Macomer che arriva da una costola del collettivo culturale Trasponsonic. Laura Dem (basso, sintetizzatore, samples) e MSMiroslaw (cranio di cavallo sacro, clarinetto, voce, percussioni) hanno all’attivo otto album, l’ultimo, Sex and Dead Cities, è uscito il 25 ottobre 2019 per Boring Machines.
Il nuovo album è una riflessione, una testimonianza di un’area abbandonata a se stessa, l’hinterland sardo dove vivere diventa difficile se non insopportabile. Sopravvivere dunque diventa la necessità, grazie alla fiamma stordente dei riti ancestrali che hanno dimenticato la storia delle rocce che compongono quelle colline e che ora giacciono semi-sepolti.
Riti che si consumano nella ripetizione ossessiva e nello stordimento, nel tentativo di elevarsi verso una dimensione migliore. Trentacinque minuti di musica divisi in cinque tracce di reminescenze industriali, di urla animalesche e di psicotropia.
Sex and Dead Cities si apre con To Die in a Decayed Country: il suono viscerale, ruvido e inquietante della traccia tende a trovare un legame con il territorio; un continuo studio antropologico quello che il duo sardo porta avanti con la propria musica. Il risultato è una fotografia perfetta di Macomer e dei suoi riti arcaici.
La psichedelica oscura si materializza con i fiati e i suoni del rito di Ruins and shell casings, così intenso da mandare l’ascoltatore in trace, creando una catarsi primitiva tale da liberarci dal processo di tecnocratizzazione della società.
In Seven Minutes of Nausea il suono è incontrollabile, associabile all’elemento naturale della terra, i due scolpiscono la materia sonora come se scolpissero la pietra, amalgamando l’elemento primitivo con la tecnologia.
Gli Hermetic Brotherhood of Lux-Or si confermano una delle realtà più interessanti nel proporre lavori tra antropologia e musica che affondano la loro proposta nella ricerca tra la cultura sarda, territorio e un sound granitico e scuro.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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