Hitra raccontata da Hilmar Jensson, Alessandro Sgobbio, Jo Berger Myhre e Øyvind Skarbø
Hitra non è solo la settima più grande isola della Norvegia, ma è anche il progetto musicale di Alessandro Sgobbio, pianista del quartetto Silent Fires e co-fondatore del trio Pericopes+1, il bassista norvegese Jo Berger Myhre, il batterista norvegese Øyvind Skarbø e il chitarrista islandese Hilmar Jensson.
Ispirati dall’isola norvegese, il quartetto si muove tra jazz e improvvisazione, al debutto con Transparence, in uscita il 19 febbraio 2021 per AMP Music & Records, un lavoro immaginifico, un viaggio verso luoghi nascosti, perduti e immaginati.
Il viaggio inizia da Lebtit, la misteriosa città perduta raccontata ne Le mille e una notte. Composto da Sgobbio, il brano vede le note di chitarra destreggiarsi su un tappeto sonoro rumoroso, accentuato dalla batteria per il capitolo più sperimentale tra gli otto del disco.
La trama di Sêtu è un complesso intreccio dei quattro elementi che si sfidano a colpi di fraseggi, una tempesta di note gravi e acute, il tumulto iniziale si placa con le sonorità armoniche e ipnotiche ricamate nel finale dal piano. The Perfect Light Of Sandstad si muove dietro la linea di basso di Myhre che introduce il solo di chitarra di Jensson. Una traccia magnetica e cupa nella quale la chitarra diventa la protagonista.
In Labtayt il jazz incontra la musica elettroacustica: una sorprendente traccia all’insegna dell’improvvisazione nella quale i quattro giocano con i toni. Il viaggio finisce con le note luminose di Lebenslauf: la chitarra e il piano danzano all’unisono mentre la sezione ritmica ne esalta la morbidezza.
Transparence mette in luce il talento cristallino dei quattro musicisti europei: una prova ben riuscita con la quale Hilmar Jensson, Alessandro Sgobbio, Jo Berger Myhre e Øyvind Skarbø disegnano i paesaggi dell’isola di Hitra con la loro musica colta.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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