HLFMN: beats e misticismo
Il nuovo progetto discografico di Paolo Michelini aka HLFMN costituisce un crossover tra sonorità da dancefloor, ambient, filosofie orientali, mitologia dell’Estremo Oriente e epicità scandinava.
Double Mirror nasce dalla volontà di voler unire il materiale/definito con l’immateriale/indefinito, due mondi opposti ma comunicanti fra loro, rappresentati appunto dalla maschera divisa a metà (metà uomo) in quanto è la coscienza umana a fungere da ponte (anche inconsapevole) fra questi due mondi.
Convivono così bassi pompati e ritmiche tribali senza dimenticare la componente dubstepper un suono molto fisico come nella traccia di apertura The Sorcerer. Il risultato è un brano dal suono grosso e grintoso: l’intelaiatura ritmica contaminata dalla techno viene adornata con dub alieni e una bassline claustrofobica che dialoga con le sonorità tribali, ne viene fuori una traccia epica e ancestrale.
A seguire i bassi pulsanti di Faith trascinano l’iniziale malinconia in territori occupati da materia sonora destrutturata e ricostruita per condurre l’ascoltatore in un mondo ipnotico fatto di campioni vocali, cassa dritta e riverberi, perché come dichiarò Antonella Ruggiero «La fede come l’arte è dono che va accolto».
Con Tunnel cambiano le carte in tavola:sonorità più dilatate e rarefatte con la ritmica sullo sfondo marcatamente dub creano un’atmosfera densa che avvolge un tessuto sonoro soffocante che rispecchia tanto la dubstep quanto il Bristol sound.
Synth sfavillanti , vocine femminili e ritmica incessante fanno di My HeartIs Full Of Love (Believe Me) una produzione tutta da ballare. La quinta traccia potrebbe essere il trampolino di lancio verso il grande pubblico grazie a suoni plasticosi e un beat irrefrenabile che la candida ad essere una hit.
Yang mette in mostra il lato più luminoso della musica di Michelini, l’unione tra lo Yin e lo Yang è dato proprio dalla fusione tra la cortina densa di strumenti orientali e il beat sintetico, sul finale il tutto è accompagnato dalle distorsioni della chitarra.
Double Mirror è la miglior prova finora realizzata da HLFMN, un album maturo, ricco d’influenze in grado di spaziare con disinvoltura tra generi diversi suonando comunque omogeneo. La giusta quadra tra beats e misticismo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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