Holly Childs & Gediminas Žygus: una narrazione avvincente del ventunesimo secolo
A quasi un anno dall’uscita di Hydrangea, il duo Holly Childs & Gediminas Žygus dà alle stampe un nuovo album intitolato Gnarled Roots. Continua l’alleanza tra la scrittrice australiana e il musicista lituano, già noto con lo pseudonimo J.G. Biberkopf, questa volta esplorando e smontando alcuni aspetti della politica, mettendo in correlazione il cinema con la musica e approfondendo la narrazione degli episodi che hanno segnato il ventunesimo secolo come la caduta delle Torri Gemelle.
L’album, pubblicato il 17 settembre 2021 via Subtext / Multiverse LTD, è composto da dieci tracce tra bassi distorti e melodie inquietanti con Elif Satanaya Özbay, Marijn Degenaar, Mark Prendergast e Stephanie Overs impreziosire il lavoro con le loro voci narranti.
La fantascienza si riversa nella musica del duo a partire da TwoTrees, Two Towers: bassi marcati con l’arpa effettata in modo da creare un connubio perfetto tra musica post-classica e gabber.
A seguirein Freefall riecheggiano ritmiche sincopate e orchestrazioni acide ad accompagnare le voci narranti che ci trascinano in un paesaggio lo-fi cyberpunk dall’atmosfera rarefatta.
L’uso del vocoder sulla voce in Stored in Her Core rende il brano un avvincente viaggio spaziale con i suoni morbidi e languidi che prendono il posto delle pulsanti e delle acide percussioni delle tracce precedenti. Le note dei sintetizzatori imbastardiscono il brano con un repentino cambio di rotta alterando la quiete della parte iniziale.
La narrazione prosegue con la seducente Forking, tra delicati arpeggiatori e una luminosa melodia dell’arpa intervallata da pulsazioni elettroniche. Tra i momenti più sorprendenti del disco con il duo impegnato a ricamare un brano che si può facilmente considerare come musica da camera digitale.
Con In the Ground Holly Childs & Gediminas Žygus chiudono un nuovo capitolo della loro carriera che li ha visti alle prese con una narrazione post-apocalittica descrivendo attraverso sfumature industrial, ritmi gabber e post-classica un secolo che rimarrà alla storia per i suoi episodi controversi e tutt’ora poco chiari.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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