Hooveriii, tra passato e presente della musica rock
Non si esce vivi dagli anni ’60
Mai giudicare un libro dalla copertina, né un disco dalla prima traccia, ma come non si può iniziare subito a ballare e sognare ascoltando See, il brano d’apertura del nuovo lavoro in studio degli Hooveriii.
Dopo un anno dal precedente lavoro Water For The Frogs, la band di Austin torna a calcare le scene internazionali carichi di rock psichedelico totalmente anni ’60.
Il titolo del nuovo album A Round of Applause, pubblicato il 29 luglio 2022 per The Reverberation Appreciation Society, è ispirato a una canzone di Roky Erikson Click Your Finger Applauding The Play: a detta del gruppo sembrava un nome proprio dei Gentle Giant e per questa motivazione è sembrato perfetto per la loro ultima creazione.
Nei loro brani si possono intravedere riferimenti ai Tame Impala, per paragonarli a qualche realtà contemporanea, ma anche e soprattutto a tutta una serie d’influenze meno odierne, da Marc Hammill e i Can a Rocky Erickson, Oh Sees e Bowie.
In effetti per tutta la durata del disco, lungo ben undici brani, gli Hooveriii si destreggiano con consapevolezza tra le influenze dei nomi sopracitati, restituendole all’ascoltatore attraverso una loro personalissima fusione.
Tutti i brani sono degni di nota anche se tra le undici tracce del disco spiccano Twisted and Vile e Water Lily, per quanto riguarda la prima parte dell’album, mentre la seconda regala emozioni costanti con chitarre molto più presenti e rock, soprattutto in brani come My Directive, Iguana e The Runner.
Insomma, la storia questa è, quella di una band che non esce viva dagli anni ’60, o meglio che non li ha vissuti, ma cerca in tutti i modi di far parte di quell’universo geniale che hanno rappresentato nella musica rock e non solo.
Gli Hooveriii sono un gruppo talentuoso che vive la contemporaneità in questo modo, con quel pizzico giusto di amore per il passato e di ricerca che li porta ad avere più di un round of applause.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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