Howling: due mondi che si congiungono
A tre anni dall’uscita di Phases, gli Howling, il progetto di Ry Cuming (RY X, The Acid) e Frank Wiedemann (degli Âme), tornano a pubblicare nuova musica: il loro secondo LP, Colure, esce il 24 luglio in formato CD e vinile. Tredici tracce, tredici hit per un album che non sbaglia un colpo.
Due mondi differenti, quello techno di Wiedemann e quello cantautorale di RY X, si fondono insieme così come la strumentazione elettronica e acustica per un album che vive di melodie e sonorità club oriented.
L’anthem song Pieces presenta tutti gli elementi cardine dell’Howling sound: suoni catchy, synth eterei e una ritmica saltellante a comporre una trama morbida sulla quale si poggia delicata la voce calda e sognante di Ry.
Il basso e la voce eterea caratterizzano Bind, un brano glitch techno che spinge sulle percussioni e sul suono organico e avvolgente che Wiedemann è riuscito a cucire attorno alla voce, due elementi che convivono senza mai sovrastarsi, mettendo in contatto sfere musicali distinte.
L’abilità dei due australiani di far convivere abilmente le macchine con la strumentazione acustica viene fuori in Dew: una prima parte strumentale che punta su una sofisticata trama emotiva nata dalle note dilatate dei sintetizzatori e da una batteria acustica dal sapore hip hop lasciano trapelare tutta la capacità narrativa del duo.
Le note del piano di The Water straziano il cuore, la voce commuove, lentamente si aggiungono gli altri elementi in progressione, ottenendo un ritmo sublime e saltellante. Tiepide dinamiche fanno da apripista a un ritmo in forte espansione che conducono l’ascoltatore in un viaggio raffinato e nostalgico.
Il languido groove di Lover e le sue linee melodiche chiudono in maniera seducente un album che congiunge ciò che senti dentro la pancia col fuoco che brucia nel petto.
Colure è un album che potresti ascoltare ovunque, perfetto,di una freschezza sorprendente che si presta bene a essere suonato dal vivo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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